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La nuova sardegna. Minacce di morte al sindaco di Orosei

Franco Mula (due attentati subiti in passato): «Vogliono destabilizzare il paese per lucrarne vantaggi personali»

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di Angelo Fontanesi

OROSEI La storia va avanti da tempo. Lettere anonime con minacce di morte o di pesanti ritorsioni personali arrivano con una certa frequenza all'indirizzo istituzionale del sindaco di Orosei, il consigliere regionale dei Riformatori Franco Mula, 50 anni. Lui ha atteso un po’ per capire se quelle missive fossero il frutto del solito buontempone, poi qualcosa deve averlo convinto che così non è. Allora ha segnalato il fatto alle autorità giudiziarie competenti e ha deciso di rendere pubblica la notizia. In Consiglio. Lo farà questa sera alle 18.30 durante la riunione di consiglio comunale convocata in municipio dove all'ultimo posto degli argomenti all'ordine del giorno si legge un laconico “Comunicazioni del sindaco”. «Ho deciso di far sapere alla cittadinanza cosa sta accadendo all'interno del “palazzo” dove minacce ed esposti anonimi sono all'ordine del giorno – dice il sindaco –. Una prassi purtroppo non nuova, già vissuta e sperimentata negli anni scorsi durante altre amministrazioni. Operazioni che hanno di solito un preciso obiettivo: destabilizzare il paese e le sue istituzioni per lucrarne vantaggi personali. E Orosei di tutto ha bisogno in questo frangente tranne che rivivere certi periodi velenosi». Precedenti. Lo dice uno che di quei periodi ha un tangibile e personale ricordo con due attentati subiti sulle spalle. Un ordigno inesploso buttato dentro il cortile di casa e, quando era vicesindaco al tempo dello scandalo dei reliquati, due fucilate a pallettoni contro le finestre della abitazione di famiglia. Insomma, suo malgrado, un esperto del settore. Come lo diventa peraltro un numero sempre più alto di suoi omologhi del Nuorese. I casi degli attentati contro il sindaco di Mamoiada, Graziano Deiana, e le ripetute minacce vergate sui muri del paese contro il primo cittadino di Orani, Franco Pinna, sono solo gli episodi più recenti di una lunghissima scia di atti intimidatori compiuti contro chi, con tanto coraggio e pochi mezzi, amministra piccoli centri alla “periferia dell'impero”. Bollettino di guerra. Talvolta vere azioni di stampo terroristico studiate a tavolino e portate a termine con lucida determinazione. Come le fucilate esplose due anni fa contro l'abitazione del sindaco di Ottana, Giampaolo Marras, con tanto di attentato dinamitardo come diversivo, o l'assalto con bomba a mano tipo Ananas di fabbricazione jugoslava portato a termine nel febbraio scorso contro l'abitazione del sindaco di Irgoli, Giovanni Porcu. Un bollettino di guerra, troppo spesso, senza colpevoli. Per questo la decisione di Franco Mula di rendere pubbliche le minacce ricevute per via epistolare nella sede di maggior prestigio istituzionale del paese suscita un giustificato allarme. Indagini. Lui per il momento non si sbilancia sul contenuto delle lettere minatorie e probabilmente rimarrà sul vago anche questa sera durante il consiglio comunale. I dettagli del resto sono già oggetto di indagine da parte degli inquirenti e farebbero riferimento a non chiari né specificati affari economici di notevole interesse e di non altrettanta liceità che il sindaco non avrebbe alcuna volontà di avallare. «Ma nel Comune di Orosei non c'è alcun segreto celato – rimarca Franco Mula –. Questa amministrazione sta cercando di portare a termine nel migliore dei modi progetti importantissimi e di gran respiro per il territorio come Puc e Pul già avviati dalla precedente amministrazione. E lo sta facendo alla luce del sole e sempre con la massima compartecipazione delle altre componenti consiliari e imprenditoriali del paese. Domani (oggi per chi legge - ndr) dirò proprio questo: qualsiasi problema si può e si deve risolvere con la discussione. E sia io in qualità di sindaco, sia tutti i componenti della mia amministrazione continueremo a dare ascolto a tutte le voci e le esigenze di ogni cittadino oroseino che si rivolgerà in Comune con metodi e strumenti che abbiamo legalità e trasparenza quali principi inalienabili».

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