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La nuova sardegna. Pd verso le primarie con nuove regole

Lunedì le decisioni della direzione regionale. Barracciu ottiene il seggio all’europarlamento, ma potrebbe rinunciare

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di Alfredo Franchini

CAGLIARI Nel Pd che dopodomani dovrà decidere le regole per le primarie in Sardegna, è arrivata ieri la notizia delle dimissioni dal parlamento europeo di Rosario Crocetta, neo presidente della Sicilia, che potrebbe aprire le porte di Bruxelles a Francesca Barracciu, prima dei non eletti. La comunicazione delle dimissioni di Crocetta è stata fatta ieri mattina nell’aula dell’assemblea regionale di Palermo. La stessa comunicazione sarà trasmessa all’europarlamento e solo a quel punto dopo la verifica degli uffici di Bruxelles, Francesca Barracciu riceverà l’opportuna comunicazione. Per ora non c’è alcuna decisione e non è detto che la vicesegretaria del Pd debba accettare. Anzi, sembrerebbe intenzionata a mantenere la sua carica di consigliere regionale. In questo caso il seggio europeo di Crocetta andrebbe al secondo dei non eletti del Pp nel collegio Sicilia-Sardegna, il catanese Giovanni Barbagallo. Tra le opzioni possibili c’è anche quella di una candidatura di Francesca Barracciu alle prossime elezioni politiche. Intanto lunedì il Pd decide sulle primarie dopo il successo delle consultazioni nazionali che hanno dato Bersani vincente. Il segretario del partito, Silvio Lai, serra i ranghi all’interno per creare più coesione e pensa ad una nuova composizione della segreteria regionale, in vista del congresso del prossimo anno. Ma ora la scedanza prossima è quella delle primarie per stabilire chi saranno i candidati sardi al parlamento. L’impressione generale è che le primarie per la scelta del leader siano state utili per aprire una fase nuova che tenga conto del lavoro fatto sinora con le consultazioni. In questo week end sarà completata la bozza che sarà discussa lunedì nella direzione. Le norme restrittive sui consiglieri regionali e soprattutto sulla plate stanno causando un’autentica ribellione. L’ipotesi più probabile è che le deroghe siano consentite mentre è da chiarire come consentire il confronto. Non tutti sono d’accordo sulla platea elettorale che dovrebbe essere la stessa del 25 novembre e del 2 dicembre. Un’ipotesi che suscita molti malumori. Il numero dei votanti in questo caso si aggirerebbe intorno agli 80 mila. C’è qualche problema anche sulla data delle primarie che, però, è legata a quella delle elezioni. Per i tempi tecnici necessari, se si dovesse andare al voto il 17 febbraio, le primarie dovrebbero essere effettuate il 29 e il 30 dicembre; un adata che, a cavallo dlel’anno nuovo, impedirebbe a molti elettori di andare a votare. Per quanto riguarda le candidature, le primarie vedrebbero in campo tutti gli uscenti dell’attuale gruppo del Pd. Tra i nomi nuovi, potrebbero esserci Luigi Cucca, Giovanni Giagu, Francesca Barracciu e forse anche l’ex presidente della Regione, Renato Soru.

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