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L'unione sarda. Roghi, i soldi non bastano più

Ma nonostante i tagli alle risorse, nel 2012 sono calati il numero degli incendi e la superficie bruciata. Cappellacci: «Investimenti maggiori sulla prevenzione»

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Quasi un incendio su tre è colposo, cioè causato dall'imperizia. Dunque evitabile. Considerato che nella stagione appena conclusa i roghi sono stati 2.426 e hanno incenerito 14.466 ettari (3.089 di boschi) significa due cose: che gli episodi sarebbero potuti essere 680 in meno e che avremmo risparmiato 4050 ettari di territorio. Ergo: visto che i soldi sono sempre di meno e la campagna antincendi costa grosso modo 14 milioni di euro (la Regione non è stata in grado di fornire cifre esatte) - escluso il personale di Ente foreste (6700 dipendenti, e un costo complessivo di 231 milioni), corpo forestale (1300 addetti, 116 milioni di budget), Vigili del fuoco, Protezione civile, compagnie barracellari e i 2200 volontari delle 90 associazioni di volontariato coinvolte - si potrebbero risparmiare molti milioni di euro da destinare a spese più produttive.
BILANCIO POSITIVO Vero è che il bilancio della campagna 2012 registra un discreto miglioramento rispetto a quella dell'anno precedente. Trecento roghi in meno (l'11%), un calo del 20% della superficie incenerita (meno 39% se si parla di boschi) contro un aumento del 158% registrato nel resto d'Italia. Diminuito del 12% anche l'uso degli elicotteri regionali (1337 ore di volo) e dei canadair, intervenuti nel 3% dei roghi per un totale di 152 ore (costo orario, 14 mila euro). Significa che l'azione sinergica degli attori coinvolti è migliorata, che la prevenzione ha dato buoni frutti e che la spesa, come ha evidenziato l'assessore all'Ambiente Giorgio Oppi, «è stata ottimizzata».
PROBLEMA COLLETTIVO Ma evidentemente non basta. Ed ha ragione Carlo Masnata, comandante regionale del Corpo forestale di vigilanza ambientale, quando rimarca che «gli incendi non sono un problema di chi li spegne, ma di tutti», riferendosi a chi li causa perché getta un mozzicone di sigaretta dal finestrino, non pota le erbacce, brucia abusivamente stoppie o usa incautamente apparecchi a motore, a fiamma, elettrici o meccanici. È anche vero, come ha sottolineato il direttore regionale dei Vigili del fuoco Silvio Saffioti, che la metà dei Comuni sardi non ha idranti per le strade. Se ci fossero gli incendi si spegnerebbero prima e con costi e danni minori.
GLI INCENDI DOLOSI Fin qui gli incendi colposi. Il problema sono gli altri, quelli appiccati volutamente. Qui la prevenzione è più complessa se è vero che le cause individuate dall'intelligence del fuoco (il corpo forestale) sono complesse, tanto che su 137 episodi analizzati, 103 sono stati catalogati come «dolo specifico con causa indefinita». Gli altri sono attribuibili soprattutto a conflitti sociali tra allevatori e pubblica amministrazione o tra privati per ragioni di pascolo, alla volontà di deprezzare aree turistiche, al bracconaggio, al vandalismo o al fatto che qualcuno, appiccando il fuoco, spera di essere assunto nell'esercito dell'antincendio.
PREVENZIONE Ieri durante la conferenza stampa in cui si è fatto il consuntivo della campagna appena terminata, tutti gli attori hanno fornito i loro dati. Evidenziando come ciascuno esegua una parte dei compiti e quanto sia importante essere complementari. Ma siccome le risorse sono sempre di meno e sono destinate a diminuire ancora a causa dei tagli del governo occorre, come ha evidenziato il direttore generale della Protezione civile regionale Giorgio Cicalò, «investire di più in prevenzione» ed è necessario «che tutta la società civile si mobiliti, a partire dalle scuole». Certo, eliminare le cause che portano un vandalo a distruggere pezzi della sua terra è complesso. «Infatti è necessario partire dalle scuole», ha evidenziato Saffioti. E se è vero, come ha detto il governatore Ugo Cappellacci, che «gli incendi sono un crimine aberrante e intollerabile perché rivolto contro noi stessi e, in quanto tale autolesionista e suicida», bisogna che la Regione investa di più sull'aspetto culturale, oltreché sulla prevenzione.
TAGLI PERICOLOSI Ma investire in cultura può risultare inutile se il governo, accomunando inspiegabilmente i mezzi antincendio alle auto blu, impone per il 2013 un taglio del 50% dei costi. Si rischia che l'anno prossimo parte delle autobotti e delle Land rover dell'Ente foreste (che ha 170 mezzi) potrebbero restare in garage. Da qui l'appello del numero uno dell'ente, Gilberto Murgia: «Serve un passo indietro di Monti». Difficile.
Fabio Manca

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