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L'unione sarda. La roulette russa dell'autovelox

Su dieci postazioni solamente una misurerà la velocità

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Dieci cabine piazzate nelle strade più pericolose e segnalate con una sfilza di cartelli, visibili anche a distanza dagli automobilisti. Tutte postazioni identiche, ma solo una conterrà il micidiale autovelox, l'occhio elettronico capace di misurare la velocità e, se eccessiva, far scattare la sanzione. Le altre saranno dei gusci vuoti, ma l'apparecchiatura potrà essere di volta in volta spostate in ciascuno dei box. Ignorando dove si trovi la minaccia, gli automobilisti dovranno per forza andare piano in tutte le strade. È l'effetto spauracchio il segreto dell'idea proposta dal vice sindaco del Comune di Sestu, Sergio Cardia, assessore all'Urbanistica e alla Viabilità. Ha deciso di arginare con uno stratagemma il problema delle strade pericolose della città, sia quelle urbane che quelle extraurbane, ordinando alla Polizia municipale di procurare dieci Speed Check (le cabine per dare la caccia a chi supera i limiti), ma un solo autovelox. «L'idea in realtà non è mia, è un'esperienza che in alcuni Comuni del Nord Italia stanno già sperimentando con successo. Mi è parsa subito una soluzione intelligente, alternativa al sistema tradizionale della repressione».
OCCHIO ALLA VELOCITÀ La prima procedura negoziata per noleggiare le cabine è andata deserta: delle sette società contattate in tutta Italia, nessuna ha presentato un'offerta ritenuta valida dagli uffici. Ma il Comune, per niente demotivato, è intenzionato a proseguire con l'installazione delle apparecchiature. «La nostra polizia possiede autovelox e telaser - prosegue il vicesindaco - ma il nuovo sistema sembra migliore della pura repressione, fatta a raffiche di multe come avviene in altre città. A noi non interessa fare cassa, ma vogliamo rendere le strade più sicure, educando gli automobilisti a comportamenti virtuosi».
EFFETTO SORPRESA Il sistema, secondo gli esperti, garantirebbe prima di tutto una funzione preventiva e deterrente. Gli automobilisti saranno informati della presenza di tutte e dieci le colonnine, sapendo anche che la misurazione della velocità potrà scattare in qualsiasi ora del giorno o della notte. «Abbiamo individuato dieci punti critici - aggiunge Cardia - quelli col maggior numero di incidenti, ma anche tutte le vie d'accesso dove gli automobilisti sfrecciano ad alta velocità, mettendo in serio pericolo pedoni e abitanti. Qui sistemeremo le cabine, che non sono altro che i normali contenitori per gli autovelox. Nove saranno vuoti e uno, di volta in volta, verrà allarmato. Il fatto che non si sappia quale sia quello realmente attivo avrà un effetto deterrente in tutte e dieci le strade». L'idea è semplice, ma anche economica: costringerà gli automobilisti ad andare piano ovunque, mentre il numero delle sanzioni resterà comunque limitato (visto che nove box su dieci risulteranno comunque solo dei gusci vuoti). «Stiamo per firmare una convenzione con il Cirem (Centro ricerche economiche e mobilità ) dell'Università di Cagliari» sottolinea ancora l'assessore. «Faremo uno studio complessivo sulla viabilità, con particolare riferimento alla realizzazione di piste pedonali e ciclabili. Ma è necessario limitare gli eccessi di velocità e i pericoli».
LA SPERIMENTAZIONE Per allestire il progetto, con una sperimentazione di sei mesi, il Comune ha stanziato circa 16 mila euro, ma la prima procedura negoziata attivata dal Comando della Polizia municipale è andata deserta. Una società laziale ha presentato la sua offerta, ma non aveva i requisiti per essere accolta. «Verrà bandita nuovamente a breve - conclude il vice sindaco - ma stiamo organizzando anche una campagna di sensibilizzazione per il rispetto delle norme del Codice della strada e dei limiti di velocità. Inoltre, abbiamo intenzione di effettuare anche un monitoraggio del sistema viario, compreso il tratto dell'ex statale Carlo Felice che l'Anas ci ha trasferito, per contare il numero dei veicoli in transito e la percentuale delle infrazioni legate alla velocità. Le strade dove installare gli Speed Check sono già state individuate e, una volta espletata la nuova procedura, partiremo con la sperimentazione».
Che lo stratagemma, per quanto semplice, sia destinato a funzionare, appare quasi scontato: basta vedere cosa accade a Cagliari, dove il Comune ha piazzato apparecchi di controllo del traffico e gli autovelox fissi: Asse mediano, viale Colombo, viale Poetto e viale Diaz. Di questi uno solo è stato attivato, ma nel dubbio gli automobilisti rallentano in prossimità di ogni colonnina.
Francesco Pinna

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