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L'unione sarda. Il nubifragio mette Orotelli in ginocchio

Strade e cantine allagate

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Un violento nubifragio si è abbattuto, ieri pomeriggio, nel cuore della Barbagia. E Orotelli è finito al tappeto. Dalle quattro sino alle prime luci della sera la pioggia non ha dato tregua. I centralini del comando dei vigili del fuoco di Nuoro e della compagnia dei carabinieri di Ottana sono stati presi d'assalto dalle richieste di aiuto di cittadini e automobilisti in difficoltà. Le strade provinciali che conducono ad altri paesi sono state chiuse temporaneamente a causa di smottamenti e allagamenti con fango e sassi sulla carreggiata. Saltati, in diversi punti, anche i binari della linea Nuoro-Macomer.
OROTELLI SOTT'ACQUA Un muro d'acqua e di fango ha invaso il paese. Una cinquantina le cantine allagate. La zona più colpita è quella delle case popolari di via Siena e via Milano (all'ingresso del paese, nei pressi della zona industriale): qui la situazione è drammatica, con un metro e mezzo di acqua lurida che ha sommerso cucine rustiche e garage. Il temporale è arrivato improvviso e ha travolto tutto, invaso ogni antro, ogni casa. Anche il campo sportivo “Franco Pintus” è finito sott'acqua: oltre cinquanta i centimetri scaricati sullo sterrato di via Napoli. Le vie del quartiere nuovo di Mussinzua diventano, in pochi minuti, un fiume.
I SOCCORSI Urla,disperate richieste di aiuto. Sul posto, allertati da centinaia di chiamate, sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Nuoro. Un solo mezzo a disposizione, però, si è rivelato insufficiente per risolvere i problemi prima del tramonto. Anche il sindaco, Nannino Marteddu, ha prestato soccorso.
LA DISPERAZIONE Si leggono rabbia e sgomento nei volti delle persone che vivono tra le zone più colpite. Mai si sarebbero aspettati di trascorrere un pomeriggio così. «Le nostre cantine sono sommerse dall'acqua e siamo anche senza elettricità. Speriamo, almeno, di riuscire a salvare l'arredamento», raccontano, tra le lacrime, gli abitanti di via Siena e via Milano. Che, a tarda sera, ancora lavoravano sodo per provare a riportare la situazione alla normalità.
Giovanna Falchetto

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