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L'unione sarda. Iva, stangata sulle famiglie

Spesa più cara dell'80% col ritocco delle aliquote

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La legge di stabilità penalizza le famiglie con figli e inciderà nei loro bilanci con un caro-spesa generalizzato. Il calo Irpef favorirà comunque il 77% delle famiglie e mediamente i contribuenti potranno risparmiare 240 euro di tasse. È l'Istat a fare i conti sulla legge di stabilità evidenziandone lati positivi e negativi. Nonostante le difficoltà comunque si guarda al futuro con più ottimismo perché ci sono «segnali incoraggianti» anche se «non univoci», dice il presidente dell'istituto di statistica Enrico Giovannini, nel corso di un'audizione in Parlamento.
I RISCHI Quello che preoccupa però sono i «segnali di sofferenza: permangono dal lato delle famiglie» con il risparmio, che ha toccato per loro «il minimo storico assoluto». E la legge di stabilità rischia di penalizzare proprio «le famiglie con figli, in particolare se minori, che risultano avere benefici inferiori rispetto alla media del quintile di appartenenza». Famiglie che, a causa dell'aumento di un punto dell'Iva (per le aliquote al 10% e al 21%), dovranno fare i conti pure con un carrello della spesa per l'80% più caro. L'Istat spulcia anche le norme della manovra meno al centro dell'attenzione come, per esempio, quella sui cosiddetti “cieli bui” per risparmiare l'illuminazione pubblica. E allora Giovannini fa presente che un italiano su quattro già lamenta la scarsa illuminazione e conseguente scarsa sicurezza della propria zona con le limitazioni che essa comporta, soprattutto per le donne.
SEGNALI POSITIVI Infine sulle condizioni economiche e sulla possibile ripresa del Paese, il presidente dell'Istat riferisce una battuta: «C'è la luce in fondo al tunnel? Non vorrei che fosse quella delle luci di posizione del tir della Cina che si è fermato in galleria...».
DATI BANKITALIA La prudenza non è mai troppa. Così in primavera il Governo, se la ripresa avrà mostrato i primi segnali, dovrebbe valutare «contenute misure correttive» per riorganizzare la spesa e blindare così il pareggio di bilancio del 2013 anche negli anni successivi. A fornire l'indicazione, sul filo della prudenza e dei condizionali, è stato il vice direttore generale della Banca d'Italia, Salvatore Rossi che di conti se ne intende. Da poco promosso alla vice direzione generale, è stato per anni direttore dell'ufficio studi di via Nazionale. Rossi ha illustrato le valutazioni di Bankitalia sulla legge di Stabilità ai parlamentari delle commissioni Bilancio di Camera e Senato. Non senza qualche auspicio e timore. L'auspicio? È necessario rilanciare la crescita - ha detto - e questo si può fare «abbassando la pressione fiscale ai contribuenti onesti» e lottando contro l'evasione. Il timore? Con i tagli fatti agli enti locali, c'è il rischio che «inaspriscano l'imposizione fiscale locale»: in una parola che aumenti l'Imu.
MISURE CORRETTIVE Debito, crescita, conti pubblici, fisco: la Banca d'Italia ha fatto un'attenta disamina del provvedimento ora al centro del confronto tra partiti e Governo. Ma è soprattutto la previsione di misure correttive che ha colpito i parlamentari che hanno chiesto chiarimenti. «Non abbiamo motivi di allarme», ha spiegato. E il Governo, «sicuramente lo farà, guarderà le variabili». La legge di Stabilità - aveva spiegato poco prima - «aumenta lievemente il disavanzo del 2013, di poco meno di 3 miliardi, portandolo all'1,8 per cento del Pil; in termini strutturali, non verrebbe comunque meno l'impegno al pareggio» ma certamente «ciò restringe gli spazi di sicurezza che è opportuno avere in un contesto di incertezza sulle prospettive di crescita e di volatilità dei mercati». Ecco perché per Bankitalia «potrebbe essere prudente prevedere, eventualmente in primavera, quando sarà riconsiderato il profilo programmatico e qualora la ripresa dell'economia già si preannunciasse, contenute misure correttive - auspicabilmente connesse con il processo di revisione della spesa - tali da assicurare il pareggio in termini strutturali anche dopo il 2013».
RIFORME Per il resto Rossi ha auspicato riforme strutturali e politiche per la crescita economica che sono «il fronte principale su cui si giocano oggi la sostenibilità del debito pubblico e il rapporto con gli investitori finanziari internazionali». Ha quindi confermato che le misure Irpef non toccano gli incapienti, ha chiesto affinamenti alla Tobin Tax e ha ricordato come l'Iva sia un'imposta evasa tanto che se sale serve una stretta ai controlli. In sintesi, la legge di Stabilità è «un primo passo che va nella direzione giusta. Altri passi devono seguire. Questo è il nostro pensiero».

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