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L'unione sarda: Scuola negata, un esposto

GAVOI. I nove ragazzi della terza non hanno ancora cominciato le lezioni

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Liceo classico di Gavoi, classi soppresse, corsi salvati in corner, disagi e proteste. Tra le pieghe delle agitazioni spunta pure una denuncia ai carabinieri contro il direttore dell'ufficio scolastico centrale e l'assessore regionale, presentata da un genitore di un ragazzo di Ovodda. Uno dei nove studenti che a oggi non hanno ancora potuto iniziare il terzo anno perché i nodi sulle Superiori di Gavoi si stanno sciogliendo solo in questi giorni, grazie alle interlocuzioni dell'assessore provinciale all'Istruzione Costantino Tidu con Regione e Provveditorato. Confronti che hanno peraltro portato all'approvazione delle sezioni a progetto, extraministeriali, così gli allievi frequenteranno come da privatisti per sostenere poi un esame finale.
L'ESPOSTO In attesa, però, gli interessati si trovano in fermo biologico. Così un padre ha deciso di intraprendere le vie legali e presentare un esposto che richiami chi di dovere alle proprie responsabilità. Lui si chiama Massimiliano Vacca, e, primo caso, forse, nella storia (almeno quella locale) dei ridimensionamenti scolastici, una settimana fa ha denunciato alle forze dell'ordine l'interruzione di pubblico servizio. «Voglio che i responsabili di queste mancanze vengano citati in giudizio. Voglio che arriviamo fino in tribunale, hanno leso un diritto sancito dalla Costituzione, l'accesso all'istruzione. Hanno danneggiato non solo mio figlio ma anche tutti gli altri ragazzi. Qui non si tratta di iniziare un ciclo di studi ex novo, ma vedersi garantita la continuità. E finora ciò non è avvenuto».
I TRASPORTI A rendere tale impasse un vero e proprio ostacolo, la disastrosa situazione dei trasporti pubblici intercomunali: «Se le condizioni fossero state diverse l'avremmo potuto iscrivere al liceo classico di Nuoro o Oristano e ci abbiamo pure pensato per evitare che perdesse l'anno - continua Vacca - ma da Ovodda l'unico pullman che porta a Nuoro parte alle 5,30 del mattino e prima delle 16 non torna. Com'è possibile solo immaginare di sottoporre un adolescente a questo massacro quotidiano? Ci siamo perfino informati a Sassari, dove c'è un semiconvitto, il Canopoleno, ma non offre un'assistenza 24 ore perché chiude alle 18».
LE DIFFICOLTÀ Non rimane quindi che la classe di Gavoi, che però non è ancora partita: «Nel frattempo è passato un mese - sottolinea l'uomo - come faranno a recuperare il programma che finora non hanno potuto svolgere?». Una conferma del fatto che le difficoltà in un territorio come quello del Nuorese diventano spesso dei veri e propri muri invalicabili: «A proposito di mezzi pubblici - conclude Vacca - forse non tutti sanno che ogni giorno da Ovodda parte un bus nel quale 25 ragazzi sono costretti a viaggiare in piedi perché i posti a sedere sono 55. Ma com'è possibile continuare a sopportare tutte queste vessazioni?».
Fr. Gu.

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