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L'unione sarda. Gli strali di Wallner sulla Cgil

«È moralmente responsabile della morte di mia moglie»

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Era l'epoca di Maria Ausilia Piroddi, dei delitti nella Cgil, del commissariamento della camera del lavoro di Tortolì. Il segretario generale Cofferati aveva affidato ai nuoresi la sezione Ogliastra e Salvatore Fenu si era ritrovato nel mezzo della vertenza Barbagia flores. Scioperi, occupazioni, stipendi non pagati, licenziamenti, demansionamenti, arbitrati, ricorsi. Non poteva certo immaginare il dirigente del sindacato che, dopo l'omicidio di Rosanna Fiori (uccisa nell'azienda di Villanova il 3 ottobre 2001) il marito avrebbe detto: «Fenu è il responsabile morale della morte di mia moglie. L'Ogliastra è l'unico posto dove i sindacati hanno ammazzato persone per fare carriera».
Quella telefonata risale al 2002 ma non è mai stata trascritta e nessuno ne ha mai saputo niente. Ieri mattina, però, davanti alla Corte d'assise di Cagliari che processa l'operaio di Villanova Marco Serra, il ragioniere Flaviano Stochino con la moglie Daniela Depau e il cognato Gianluigi per l'omicidio dell'imprenditrice cagliaritana, l'avvocato Riccardo Floris tira fuori un brogliaccio. E il sindacalista, chiamato dalla difesa a testimoniare sulla conflittualità in azienda, sbianca: «Wallner dice che io sarei il responsabile della morte della moglie»?
Il difensore dei coniugi Stochino-Depau precisa: «Non dice che lei è il mandante ma le attribuisce, come sindacalista, una responsabilità morale». Salvatore Fenu non commenta, risponde alle ultime domande dell'avvocato, si alza dalla sedia e si avvicina con passo incerto all'uscita. Ma poi ci ripensa, si ferma, torna indietro e si rivolge al presidente Claudio Gatti: «Vorrei avere la fotocopia di quell'intercettazione per vedere se ci sono gli estremi per una querela, ne parlerò col mio avvocato». Il giudice lo invita a presentare un'istanza alla Corte d'assise e il sindacalista va via, decisamente arrabbiato.
IL MARITO DELLA FIORI E così, suo malgrado, il protagonista di un'udienza intensissima diventa Stefano Wallner, il marito della vittima. Anche perché, subito dopo, la sua ex segretaria personale, Loretta Biondani, prima parla dei continui litigi tra moglie e marito proprio sulla gestione dell'azienda di Villanova; quindi legge le lettere che l'imprenditore veronese la costringeva a scrivere con giudizi pesanti su Rosanna Fiori; infine sottolinea il ruolo del contabile Flaviano Stochino, uomo di fiducia della moglie mal visto dal marito che, però, non esitava a staccare assegni da decine di milioni di euro a suo nome per effettuare pagamenti per conto della Barbagia flores. Che cosa la segretaria pensasse di Wallner è chiarissimo nell'intercettazione su cui si sofferma l'avvocato Floris: la donna parlava con una commercialista secondo la quale basterebbe pagare 100 milioni qualcuno per sapere . Ma l'ex segretaria aveva un'altra idea: io non credo, perché chi l'ha fatto secondo me non era uno sprovveduto, può darsi che sia stato mandato da un delinquente ma secondo me il giro dietro era molto più grosso, a parer mio, sa, non è che, cioè, una paura a me fa, glielo dico sinceramente, quello che anche lui continua a dire, “quella terra di merda, quella Sardegna”, e lo dice con i sardi, non è simpatica la cosa secondo me, perché poi va là. E poi c'è un discorso da dire, che va là e non paga e in più va anche a sfottere, capisce bene. La testimone ascolta in silenzio e poi dichiara: «L'ho sempre pensato».
Floris: Wallner era strafottente in Sardegna?
Biondani: esatto.
Floris: e non pagava nessuno?
Biondani: sì.
Ma non è ancora tutto. L'ex segretaria ribadisce che Rosanna Fiori frequentava ambienti contigui alla criminalità ogliastrina: «Mi aveva raccontato di essere andata con gente poco raccomandabile a mangiare il maialetto».
LA MOGLIE DI BERLUSCONI Ma l'imprenditrice aveva pure amicizie vip. Molto vip: «La Fiori mi aveva chiesto di sistemare le aiuole prima della visita della moglie di Berlusconi». Parola di Lussorio Forzinetti, l'ex marito di Maria Annina Serra, la donna di Villagrande che avrebbe sognato mandanti ed esecutori dell'omicidio Fiori. «Mia moglie aveva fatto alcuni sogni e in base a quei sogni i colpevoli erano Flaviano, Daniela Depau e gli altri», ricorda in aula l'ex coniuge. «Ma erano solo sogni, non ha mai saputo niente. Maria Annina sognava e poi interpretava i sogni, una volta su cento poteva indovinare ma era una semplice combinazione».
Il processo continua il 7 novembre.
M. Francesca Chiappe

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