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L'unione sarda. Esodati, primo stop al governo

Blitz bipartisan dei partiti alla Camera: garanzie estese a tutti

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ROMA Dopo molti stop and go, la commissione Lavoro della Camera mette a segno il blitz sugli esodati. All'unanimità i deputati, contro il parere del governo, hanno approvato in prima battuta un emendamento alla Legge di stabilità che punta ad ampliare le garanzie per tutti i lavoratori rimasti senza reddito nel 2011. Le risorse necessarie arriveranno, tra l'altro, da un contributo di solidarietà del 3% da parte di chi guadagna oltre 150mila euro.
La proposta per avere qualche chance di diventare operativa deve però passare al vaglio dell'esame della commissione Bilancio di Montecitorio, che tra una decina di giorni inizierà a votare gli emendamenti. E certo il nodo delle coperture si riproporrà: il no dell'Esecutivo infatti è stato motivato proprio dalla mancanza delle garanzie finanziarie, come ha spiegato lo stesso viceministro al Welfare in commissione Michel Martone. In tutto, secondo i calcoli dei deputati, potrebbero servire 3 miliardi: una cifra che non sarebbe coperta però dalle risorse previste dal provvedimento.
GLI SCETTICI Nel partito degli scettici, governo a parte, c'è il vicepresidente della commissione Lavoro di Montecitorio, Giuliano Cazzola. Unica voce in dissenso fra i deputati, l'esponente del Pdl non ha partecipato al voto e spiega: l'ampliamento delle garanzie per gli esodati così come previsto dalla proposta approvata «crea diritti soggettivi e ha bisogno di coperture».
Eppure, il deputato del Pd Cesare Damiano e il presidente della commissione Lavoro Silvano Moffa (Popolo e Territorio) fanno professione di ottimismo: «Confido - dice il primo - che questo emendamento vada a buon fine». In fondo, cerca di minimizzare il secondo, «ci siamo mossi nel solco indicato dal governo e non abbiamo fatto altro che delimitare meglio il perimetro del fondo» previsto dalla Legge di stabilità per gli esodati.
LE MODIFICHE In effetti l'emendamento, oltre a prevedere il contributo di solidarietà da parte dei ricchi, punta a rafforzare il Fondo ad hoc previsto dall'Esecutivo nel quale, oltre i 100 milioni iniziali, confluirebbero i 9 miliardi messi in campo finora per offrire garanzie agli esodati (così da poter utilizzare anche gli eventuali risparmi). Fissata poi una clausola di salvaguardia: stabilisce che, se le risorse risultassero insufficienti, può scattare l'aumento delle accise sulle sigarette già ipotizzato dal Salva-Italia.

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