Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

L'unione sarda. Orotelli. Dopo il disastro alluvione di polemiche

Condividi su:

Ora che il peggio è passato, restano solo il ricordo, i danni e la paura. A Orotelli la situazione sembra lentamente tornare alla normalità, tre giorni dopo il terribile nubifragio che ha allagato cantine e seminato il panico. Un muro d'acqua e fango si è abbattuto sul centro barbaricino mettendolo in ginocchio. Tanto che il Comune ha chiesto lo stato di calamità naturale.
GLI EFFETTI DEL DISASTRO Si procede con la conta dei danni, sia pubblici che privati. Sono parecchie le strade dissestate a causa della furia dell'acqua, l'asfalto sbriciolato, buche profonde, muri pericolanti e persino il ponte che conduce alla chiesa campestre di San Pietro di Oddini è da ricostruire. Nelle abitazioni più colpite,quelle della zona di Ortivai, via Siena e via Milano, si contano i danni ad automobili, elettrodomestici e impianti elettrici (l'acqua arrivava all'altezza delle prese di corrente). E poi divani, librerie e persino provviste di formaggio: tutto da buttare.
CACCIA AL COLPEVOLE Oggi ci si interroga su cause e responsabilità. In paese non si parla d'altro e la discussione è addirittura approdata sulle pagine facebook. Tra le centinaia di commenti scritti sul social network si legge lo sfogo di un cittadino: «Sono sempre più convinto che le fogne bianche sono andate in tilt perché intasate da tempo. Se le avessero pulite periodicamente avremmo visto gli operai a lavoro, invece sono almeno quattro anni che qui non si vede nessuno».
IL COMUNE: UNA FATALITÀ Non si è fatta certo attendere la replica dell'amministrazione comunale, indicata da alcuni cittadini come maggiore responsabile del disastro: «Esiste una relazione dei Vigili del fuoco che attesta chiaramente che i tombini erano liberi e puliti ma la portata dell'acqua era tale da non poter farvi fronte. Troppo facile scagliarsi contro l'amministrazione ogni volta che qualcosa non va». Presentata la richiesta alla Regione dello stato di calamità, tra qualche settimana nascerà il piano di Protezione civile e verrà nominato il Centro operativo comunale.
Giovanna Falchetto

Condividi su:

Seguici su Facebook