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L'unione sarda. Pd, braccio di ferro nella notte

Scontro sui candidati esterni. Lista Monti, ipotesi La Spisa

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Appuntamento a mezzanotte (di ieri) per il Pd sardo: l'insolito orario per il vertice romano sulle candidature è stato dettato dalla necessità, per il comitato elettorale nazionale, di incontrare i dirigenti di tutte le regioni. Al leader isolano Silvio Lai è toccata l'ora delle streghe, come se la situazione non fosse già complicata. Ma la trattativa sugli “esterni” da candidare in Sardegna proseguirà oggi, fino alle 18, quando nella sede del Nazareno si riunirà la direzione del partito per approvare le liste. Fino a ieri per l'Isola si parlava ancora di cinque inserimenti dall'alto, a danno di chi ha vinto le primarie.
GLI ESTERNI È anche possibile che tra i cinque spuntino nomi sardi. A partire dallo stesso Lai, che però potrebbe fare un passo indietro se non ci sarà l'accordo tra il livello locale e Roma. In questo caso i sardi della direzione nazionale voteranno contro la proposta finale. Graziano Milia dirà no anche a un solo candidato esterno, a meno che non ci sia l'impegno per regionalizzare i seggi italiani all'Europarlamento.
Non sarebbe considerato comunque esterno Marco Meloni , della segreteria nazionale: ma sarà schierato fuori dalla Sardegna se andrà in porto il recupero (non semplice) di un altro lettiano, il senatore Francesco Sanna . Forse attraverso la “promozione”, nella testa di lista, di Emanuele Cani , che lo ha superato alle primarie. Sanna esclude comunque di prestarsi a soluzioni che penalizzino i vincitori del 30 dicembre.
Il punto, sottolineato sabato dalla direzione regionale, è proprio non tradire quel voto. Se fosse vera un'indiscrezione apparsa sulla stampa nazionale, secondo cui Matteo Renzi indicherebbe nella sua quota Alessandra Tresalli , sulcitana anche lei, perderebbe paradossalmente il seggio l'unico renziano che ha vinto le primarie, Gavino Manca (secondo a Sassari).
CENTRO DEMOCRATICO La lista, alleata con Pd e Sel, nata dall'intesa tra l'Api di Bruno Tabacci e l'ex Idv Massimo Donadi , scioglie la riserva sul capolista al Senato in Sardegna: sarà l'avvocato cagliaritano Patrizio Rovelli , seguito dall'ex consigliere regionale Tore Piana . Alla Camera, Roberto Capelli davanti al giurista Andrea Murru . «Noi siamo i moderati che hanno avuto il coraggio di scegliere», sottolinea Capelli: «Invece i montiani scommettono sulla non governabilità, puntano a scenari destabilizzanti».
I MONTIANI A proposito: per la coalizione di centro rimbalza da Roma il nome di Giorgio La Spisa come numero uno della lista unica al Senato. L'assessore regionale al Bilancio è del Pdl, ma anche molto vicino (tanto da averlo portato di recente a Cagliari per un convegno) a Mario Mauro , l'europarlamentare che sta guidando i contatti con Monti per conto di un gruppo di fuoriusciti dal partito di Berlusconi.
Pare però che questa ipotesi non entusiasmi l'Udc, che detiene la golden share dei centristi sardi e vorrebbe contribuire a scegliere il capolista per Palazzo Madama: forse suscita meno problemi il nome di Beppe Pisanu .
Ieri il segretario sardo dello scudocrociato, Giorgio Oppi , è volato a Roma per incontrare Pier Ferdinando Casini e discutere anche della lista per la Camera. È quasi certo che sia lo stesso Oppi a guidarla. Tra i candidati dovrebbe comparire il consigliere regionale Nello Cappai ; se si punterà su giovani di buone competenze, il favorito è Federico Ibba . Potrebbero entrare in gioco (anche per il Senato) l'assessore Sergio Milia e il capogruppo in Consiglio regionale Giulio Steri : l'unico guaio, per quest'ultimo, è che - essendo eletto nel listino regionale - dimettendosi lascerebbe il posto a un uomo del Pdl. Sempre alla Camera, per Italia futura si continua a parlare di Pier Paolo Vargiu , consigliere regionale dei Riformatori.
INDIPENDENTISTI Ieri ha discusso di elezioni Politiche anche il consiglio nazionale del Psd'Az: l'orientamento è essere comunque presenti, ma la dirigenza ha il mandato per valutare ipotesi di alleanze con altre sigle, dell'area indipendentista ma non solo. Correrà sicuramente al Senato invece Meris, il movimento fondato da Doddore Meloni .
Giuseppe Meloni

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