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L'unione sarda. L'incognita Vendola sulle primarie

Rischia una pena di 20 mesi: «Se mi condannano lascio»

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Per il rotto della cuffia anche Laura Puppato, la candidata «con il burqua mediatico» come si è autodefinita, ce l'ha fatta a presentare le 20 mila firme per candidarsi. Con i 5 candidati in pista (Bersani, Renzi, Vendola, Tabacci, Puppato), prendono il via ufficialmente le primarie del centrosinistra e Pier Luigi Bersani avvicina anche la data del confronto tv. Ma sulla sfida pesa l'incognita della sentenza barese su Nichi Vendola per il quale ieri la procura di Bari ha chiesto la condanna a venti mesi di reclusione per concorso in abuso d'ufficio nell'ambito di un'inchiesta sulla nomina di un primario in un ospedale del capoluogo pugliese.
La sentenza è attesa per il 31 ottobre, mercoledì prossimo, e Vendola ha già annunciato che «una condanna sarebbe un punto di non ritorno e segnerebbe un mio congedo dalla vita pubblica».
NO AL MONTI-BIS C'è uno scenario che, più di tutti, Pier Luigi Bersani è impegnato a scongiurare. E non è tanto un nuovo Berlusconi, che potrebbe emergere dalle primarie del Pdl, ma un Monti bis, originato dalla paralisi post-elettorale causata dalla mancanza di un vincitore certo. Le possibilità di andare al Monti-bis dopo il 2013 «sono pari a zero se questo significa andare avanti con maggioranze spurie», tuona il segretario Pd dopo aver incontrato a Parigi il presidente francese Francois Hollande in un tour mirato a rassicurare l'Europa sulla stabilità politica in caso di vittoria del centrosinistra. Altro discorso è l'impegno del Pd affinché il Professore «non torni alla Bocconi», per il quale Bersani, anche contraddicendo Vendola, tesse la tela non escludendo un futuro al Quirinale.
TABACCI Il riconoscimento del ruolo di Mario Monti è un punto centrale di Bruno Tabacci, che oggi si è candidato, ha rimesso le deleghe da assessore a Milano e chiede con un documento aggiuntivo che il Professore rientri nella Carta di intenti, nella quale non vi era traccia. Non è un caso che, dei 5 candidati alle primarie, Bersani ringrazi solo Tabacci, che, nelle speranze del segretario Pd, è il ponte per una futura intesa di governo con i centristi di Pier Ferdinando Casini.
«VUOTO A SINISTRA» Certo se la presenza di Tabacci, ma non dell'Api, garantisce l'area moderata del centrosinistra, il ritiro di Vendola dalla politica, se fosse condannato nel processo sulla sanità barese, aprirebbe un preoccupante vuoto a sinistra del Pd. Uno scenario che Bersani auspica non si verifichi, anche perché in quel caso gli unici due veri sfidanti alle primarie sarebbero lui e Renzi.
RENZI Il sindaco di Firenze intende continuare «a gareggiare così contro tutti» e annuncia «sorprese da botto» forse già oggi al Mandela Forum di Firenze. Nella tana del lupo, a Firenze, Bersani ci andrà lunedì: non vedrà Renzi ma incontrerà lavoratori, con un pranzo alla mensa della Selex Galileo, per poi spostarsi in un'azienda tessile di Prato.
MEDIAZIONE SULLE REGOLE Ma al di là dei messaggi, la battaglia continua sulle regole anche se una piccola mediazione c'è. Oggi il comitato dei Garanti delle primarie ha presentato una contro-memoria all'Authority della privacy, che deciderà la prossima settimana, sostenendo che non ci sono rischi. Ma, anche a detta dei renziani, un riequilibrio è in corso: sarà possibile la registrazione on line, anche se questo non toglie che si dovrà ritirare il certificato elettorale negli uffici e poi andare a votare ai gazebo. E sul punto, fortemente attaccato da Renzi della pubblicazione on line dei partecipanti, ieri Luigi Berlinguer ha fatto chiarezza: «Nei documenti dei garanti la forma di comunicazione online non è prevista né consentita».

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