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La nuova sardegna. Pisanu non si candida «Ma resto con Monti»

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CAGLIARI Beppe Pisanu non si candida alle elezioni politiche con la coalizione di Mario Monti ma smentisce, definendole «diffamatorie», le voci che riferivano di un suo possibile rientro nel Popolo delle libertà. Ieri il presidente della commissione Antimafia, impegnato a Roma nell’acceso dibattito sulla relazione conclusiva dell’indagine sui rapporti tra Stato e organizzazioni criminali, ha voluto fare chiarezza sulla sua personale posizione politica. «Sono stato tra i primi a sostenere l’Agenda Monti – ha affermato all’Ansa – e naturalmente continuerò a sostenerla». La mancata candidatura nella coalizione centrista (per Pisanu si era parlato dell’ipotesi di capolista al Senato in Sardegna o al secondo posto nel Lazio) ha evidentemente lasciato pensare a qualcuno che ci fosse stata una rottura politica, che l’ex ministro ha subito voluto smentire: «Sono voci diffamatorie». Da tempo, prima ancora dello strappo di Gianfranco Fini con il Pdl, Beppe Pisanu aveva stretto un rapporto di dialogo molto inteso con lo stesso Fini e con Pierferdinando Casini proprio nella prospettiva di creare un nuovo centro moderato in alternativa al centrodestra di Silvio Berlusconi e della Lega. Il suo dissenso rispetto al leader del Pdl si era fatto sempre più palese, persino con differenziazioni nel voto, anche se non c’è mai stata una vera e propria rottura traumatica. Beppe Pisanu è con il repubblicano Giorgio La Malfa e a prescindere dai senatori a vita, il decano del Parlamento. E’ eletto la prima volta alla Camera nel 1972 con la Dc (era il più giovane dei «giovani turchi» sassaresi) ed è stato rieletto nel 1976, nel 1979, nel 1983 e nel 1987. Dopo una pausa (1992) torna alla Camera nel 1994 come indipendente in Forza Italia e viene rieletto nel 1996, nel 2001 (quando passa al Senato), nel 2006 e nel 2008. E’ stato capogruppo, due volte ministro, due volte sottosegretario e ora presidente della commissione Antimafia. (f.per.)

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