Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La nuova sardegna. Ingroia punta sull’operaio ribelle Scontro nel Pd verso l’assemblea

Antonello Pirotto dalle battaglie in piazza e in tv per Portovesme alla candidatura alla Camera Democratici, la presidente accusa Letta: «Senza voti ha due deputati». Nuoro: «Rivolta sopra le righe»

Condividi su:

di Filippo Peretti

CAGLIARI La Rivoluzione civile di Antonio Ingroia in Sardegna punta su Antonello Pirotto, l’operaio di Portovseme diventato famoso in tutta Italia con lo scontro in Tv con l’allora ministro leghista Roberto Castelli. Con l’ex procuratore aggiunto di Palermo non si candida, invece, il fotografo Antonello Zappadu, quello degli scatti indiscreti a Villa Certosa, che forse non ha gradito di essere messo al terzo posto dopo lo stesso Ingroia e Pirotto nella corsa alla Camera. Sono queste le notizie che ieri hanno tenuto banco nel toto candidature, anche se continua a fare clamore lo scontro nel Pd. Dopo aver convocato per domani senza consultare il segretario Silvio Lai l’assemblea regionale sul caso delle «primarie tradite», ieri la presidente Valentina Sanna si è scagliata contro il vice segretario nazionale Enrico Letta: «Nell’isola non ha voti ma ha piazzato due deputati sardi». Andiamo con ordine. A chiedere a Pirotto di candidarsi è stato il neo leader politico Antonio Ingroia. Cinquant’anni, operaio e sindacalista dell’Eurallumina di Portovesme, in cassa integrazione con i colleghi dal 2009, ha accettato la proposta di Rivoluzione civile, Arancioni, Rifondazione Comunista, Comunisti italiani, Italia dei Valori, Verdi. Sempre in prima fila con l’immancabile casco per le vertenze del Sulcis, ha riferito: «L’altra notte ho chiuso, dopo una telefonata con Ingroia, la riflessione e ho deciso di correre. Mi è stato comunicato che nella lista alla Camera dovrei essere il secondo, dopo lo stesso Ingroia». Pirotti ha aggiunto: «E’ una sfida importante, cerco sempre di dare voce e rappresentare in prima persona il mondo del lavoro in crisi». Sembra intenzionato a rinunciare alla candidatura, invece, il fotografo Zappadu. Ha fatto sapere di avere difficoltà di ordine familiare e di ordine logistico (vive in Colombia) e ha lasciato intendere di non aver gradito di essere messo in posizione rischiosa: il terzo posto alla Camera non garantisce l’elezione anche nel caso della prevedibile rinuncia di Ingroia (candidato capolista in tutta Italia) al seggio sardo. A tenere alta l’attenzione sulle candidature è anche il caso del Pd. La rivolta provocata dal «tradimento» delle primarie non sembra placarsi. Ieri il segretario Silvio Lai era a Roma per alcuni incontri, che però non hanno smosso di un millimetro la situazione. Ci sarebbero ancora alcuni margini di manovra: ad esempio lo spostamento del socialista Lello Di Gioia (che al quarto posto nella lista sarda) in un’altra regione potrebbe far salire le posizioni degli altri candidati e soprattutto mettere in posizione più favorevole il sassarese Gavino Sanna, ora nonostante sia uno dei dieci vincitori delle primarie, cioè fra quelli il cui posto sembrava sicuro. Resta aperto il caso del deputato uscente Paolo Fadda (anch’egli fra i dieci) che è ora candidato al quinto posto del Senato. Ieri ci sono state nuove polemiche. La direzione provinciale di Nuoro ha preso le distanze dalla rivolta: «Le decisioni sulla lista possono essere condivise o meno ma molte reazioni sono andate sopra le righe, perciò diciamo basta a quanti fanno pressioni e forzature ingenerando fastidio e disorientamento nell’elettorato e nei cittadini che guardano al Pd con speranza». La direzione di Nuoro ha manifestato pieno appoggio al segretario Silvio Lai. Dopo aver convocato l’assemblea regionale, la presidente Valentina Sanna ieri ha rincarato la dose: «Le primarie sono state tradite, chi ha vinto è fuori, chi ha perso è dentro. E’ inaccettabile. L’area di Enrico Letta non ha voti e non ha vinto eppure esprimerà due deputati sardi, uno in Sardegna e uno in Liguria». Il riferimento è ai lettiani Francesco Sanna, senatore uscente ripescato dopo la sconfitta nel Sulcis, e a Marco Meloni, membro della segreteria nazionale messo in lista senza aver partecipato alle primarie. Insomma, in vista dell’assemblea di Tramatza il clima si surriscalda.

Condividi su:

Seguici su Facebook