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L'unione sarda. La protesta sul web: «Giovani truffati per 500 euro al mese»

Polemiche in Consiglio regionale

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«Tirocini truffa». Il popolo del web ha già emesso la sentenza: «Un imbroglio a danno dei giovani». Non si conoscono ancora le ragioni che hanno mandato in tilt la procedura (hacker o non hacker?) impedendo a molti di parteciparvi ma su internet la protesta degli esclusi monta e corre veloce. «Si annulli tutto». Affiora la rabbia dei disoccupati («non siamo riusciti neanche ad accedere alla domanda»), dei tanti giovani rimasti incollati al computer per un'intera mattinata, «costretti a fare un tirocinio pur di avere 500 euro al mese», di migliaia di sardi che si indignano «perché il Paese non offre altro e noi ci saremmo comunque accontentati».
REAZIONI Sullo sfondo il dubbio: ma saranno veramente gli hacker? E se è così «com'è possibile che alcuni siano riusciti a completare la richiesta e altri no?», si domanda Giuseppe Cuccu, consigliere regionale Pd, tra i politici che chiedono all'Agenzia del lavoro di sospendere l'assegnazione dei voucher. Così come Luciano Uras di Sel. Altra stranezza è quella che denuncia Massimo Mulas (Upc): «Risultava impossibile attivare il voucher perché al termine del procedimento appariva esaurito il numero di tirocini nel comune di appartenenza, cosa impossibile in quanto il bando non prevede alcuna ripartizione di voucher su base comunale». E Adiconsum, che parla di «vergogna inaudita che non deve rimanere impunita», annuncia che si farà carico di presentare un esposto in Procura. La Asl di Nuoro doveva inviare 16 tirocini: per tutta la mattina l'impiegata incaricata ci ha tentato inutilmente, come tanti cittadini. Stesso copione per l'Asl 7 del Sulcis, che ora chiede di ripartire da zero. Luigi Lotto (consigliere Pd) con un'interrogazione chiede al presidente Cappellacci «quali misure intende adottare» e che siano resi «pubblici i dati relativi al numero di pratiche pervenute e accettate dal sistema per ciascun territorio». Sommerso dalle lamentele, il sindaco di Olbia Giovannelli è tra i primi a scrivere al governatore Cappellacci e all'assessore Liori «affinché siano chiariti i fatti e le eventuali responsabilità» e perché i termini del bando vengano riaperti.
I SARDI Intanto sul web le reazioni si scatenano. Parla di «sagra dell'imbroglio» l'imprenditore, Raimondo Schiavone, titolare di una società di consulenza, che ha subito segnalato l'anomalia alla polizia postale. La delusione è quella dei giovani come Michela Arrais («per noi sempre meno speranze tra allungamento dell'età pensionabile e aziende che falliscono»), la rabbia quella di Alessandra Sailis da Senorbì («perché saranno stati 500 euro lordi ma mi avrebbero aiutato a respirare visto che viviamo in 3 con la pensione di mia madre e non è per niente facile»). Alessio Piga da Sanluri si chiede «che senso ha aver trovato un mese fa un'azienda disponibile a prendermi e passato 3 settimane a controllare il sito dell'Agenzia se poi gli hacker mandano tutto all'aria? Ma quali hacker, forse una marea di disoccupati, di cui alcuni con due lauree come me che si vedono superati da chi non ha titoli». Messaggi flash che, come in un puzzle, danno voce a una Sardegna sempre più disperata, dove il 40% dei giovani non trova lavoro. «La Giunta finanzia lo sfruttamento senza qualità e scoraggia la creazione di occupazione», scrive la sociologa del lavoro Lilli Pruna, candidata Sel, «è vergognoso che si continui a spendere denaro (come 10 milioni di euro per 3.200 stage) per favorire le distorsioni del mercato del lavoro invece che l'occupazione. I tirocini spiazzano i contratti di lavoro veri».
Carla Raggio

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