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La nuova sardegna. Gavoi, nuovo successo per Tabità

Tra le iniziative dell’associazione la pubblicazione di un libro scritto dai bambini

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di Giovanni Maria Sedda

GAVOI L’associazione culturale Tabità ha chiuso il 2012, secondo anno della sua vita, con grande clamore con iniziative di animazione dei bambini, che sono il principali soggetti delle sue attenzioni. Proprio domenica scorsa si è conclusa, con una tombolata, l’iniziativa dal titolo “Ti dico il Mio Natale”, proposta dall’associazione Tabità, appunto, e rivolta a tutti i bambini delle scuole elementari e medie, diventati, nell’occasione, piccoli scrittori. La collaborazione degli insegnanti e l’entusiasmo dei bambini, ha reso infatti possibile la realizzazione di un piccolo libro dove sono stati raccolti racconti, poesie, acronimi e disegni tramite i quali i bambini hanno raccontato nelle forme più svariate il loro Natale. Il 6 gennaio è stato presentato, con le voci dei bambini, il piccolo libro e la Befana ha poi “premiato” tutti con una golosa calza. Durante le vacanze l’associazione Tabità ha incontrato i bambini anche per la proiezione di due film: Ribelle e Christmas Carol. «L’attività proposta – spiega la presidente Anna Rocca – era finalizzata, come già indicato nel progetto, a valorizzare l’esperienza e le conoscenze dei bambini e a sviluppare, attraverso la ricerca personale e la riflessione, le capacità creative e le attitudini di ognuno. “Ti dico il Mio Natale” arricchisce ciascuno di noi di quelle esperienze e riflessioni che sono scaturite dal racconto dei bambini di Gavoi. L’associazione culturale Tabità, in relazione ai lavori scolastici scritti dai bambini in occasione del Natale – tiene a sottolineare Anna Rocca – precisa che a causa di un refuso tipografico nella pubblicazione del libretto “Ti dico il mio Natale 2012”, mancano alcune composizioni dei bambini delle scuole elementari. Di tale inconveniente l’associazione si scusa con gli interessati e assicura che non c'è stato nessun tipo di selezione a priori dei lavori svolti a scuola con le insegnanti. Pertanto, nel porgere le scuse solleva la scuola da qualsiasi responsabilità». Quindi l’invito ad acquistare il libro, frutto del lavoro dei bambini e delle loro insegnanti. Il ricavato consentirà all’associazione di auto finanziarsi.

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