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L'unione sarda. Un brindisi in Barbagia

Al chiarore della fiamma si danza a Fonni, Dorgali, Tonara e Sorgono

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L'Epifania tutte le feste non si porta via. Una delle più importanti ricorrenze religiose, quella dedicata a Sant'Antonio del fuoco unisce come un filo quasi tutti i paesi dal Nuorese al Mandrolisai. Questo pomeriggio le pire votive saranno presenti nelle piazze di Dorgali, Aritzo, Desulo, Ovodda, Fonni, Teti, Sorgono, Tonara, Olzai.
A Fonni , quest'anno l'organizzazione della festa è in capo alla leva del '62. Secondo tradizione i priori passeranno di casa in casa a raccogliere la legna. La catasta sarà sistemata nella piazza Santa Croce e sarà accesa alle 15,30. A seguire il parroco don Pietro Puggioni benedirà il fuoco. Alle 18 ci sarà la prima uscita delle maschere tradizionali: Urthos, Buttudos e Mascheras limpias che si esibiranno attorno al fuoco. Durante la serata gli organizzatori offriranno a tutti il pane in sappa , dolce tradizionale, salsicce arrosto e vino a volontà. Grande festa dalle 17 anche a Desulo dove, da dieci anni, l'organizzazione dell'evento è a cura dell'associazione culturale Padentes guidata dal presidente Angelo Littarru (che per l'occasione vestirà anche gli abiti del priore) in stretta collaborazione con Comune, parrocchia e Centro commerciale naturale. A Tonara il falò scoppietterà nella piazza Sant'Antonio e gli organizzatori offriranno a tutti carne di maiale con fave. A Dorgali il falò verrà acceso alle 17 nella piazzetta della chiesa di Sant'Antonio. Si ripeterà ancora una volta la prova di coraggio dei ragazzi che sfideranno le prime fiamme per afferrare le arance che adornano la croce. Un rito tra i più suggestivi della festa curata dai priori che qui a Dorgali possono essere solo i “vicini” del santo, ovvero chi abita (o abitava) vicino alla chiesetta.
A Sorgono l'attaccamento della comunità ai riti legati ai falò della notte di Sant'Antonio è sempre stato molto forte. Lo dimostra il ricco programma di eventi promossi sotto il patrocinio del Comune, da Pro loco, gruppo Folk e associazione Mandra Olisai. A quest'ultima si deve la riscoperta delle antiche maschere del paese, complice anche uno scritto del gesuita di Neoneli Bonaventura Licheri, vissuto nel 1700. S'urtzu et is arestes faranno la loro prima uscita oggi alle 18 quando in piazza Concas verrà acceso il grande fuoco, sa tuvera . Ai riti pagani, che in qualche modo anticipano il Carnevale, si accompagnano anche quelli religiosi. I festeggiamenti continuano domani, stessa ora stesso posto, con l'invito offerto da Su Sociu 'e Sant'Antoni. Sabato, dalle 16, sfilata di maschere tradizionali.
Salvatora Mulas
Carla Etzo

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