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L'unione sarda. Liste Pd, vertice decisivo

Grana delle candidature nell'Isola, alle 14 a Roma Silvio Lai incontra la commissione nazionale per trovare una soluzione

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Oggi la decisione sulle candidature del Pd in Sardegna. La grana delle designazioni romane e le possibili modifiche alle liste per le Politiche di febbraio sono state dibattute ieri durante tutta la giornata, nei confronti che il segretario regionale Silvio Lai ha avuto con la commissione elettorale nazionale e gli uomini più vicini a Pier Luigi Bersani.
SEGNALI DISTENSIVI L'atteggiamento della commissione lascia ben sperare per una risoluzione della vertenza interna ai democratici a vantaggio dell'autonomia del partito nell'Isola, ma il risultato non è stato ancora raggiunto. Per ora fanno ben sperare i segnali distensivi, confermati dallo stesso segretario Lai, della commissione elettorale. Il leader del Pd sardo, che per protesta aveva annunciato di voler rifiutare l'indicazione come capolista per Palazzo Madama, ha espresso tutta la delusione del Pd e del popolo delle primarie per le scelte calate dall'alto, che per ora vedono candidati alla Camera anche i “paracadutati” Lello Di Gioia e Luigi Manconi, con diversi esponenti del partito che hanno guidato la commissione elettorale, e in particolare Maurizio Migliavacca e Vasco Errani. Dalle interlocuzioni sarebbe emerso il riconoscimento delle ragioni del Pd sardo e l'impegno a trovare una soluzione. Ma la prova si avrà oggi alle 14, in un nuovo incontro, forse quello decisivo sulla composizione delle liste: dovrebbe sapersi se il Pd nell'Isola riuscirà a spuntare un nome sardo in più in Parlamento magari proprio al posto di Di Gioia, il socialista inserito in lista con una decisione che ha fatto inviperire tutti gli iscritti da Cagliari a Santa Teresa. Lai quindi resterà a Roma e non parteciperà all'assemblea regionale che si riunirà alle 15 a Tramatza. Domani, con ogni probabilità, sarà convocata la direzione del partito.
IL CASO DEGLI ARANCIONI Intanto lo schieramento di Ingroia, dopo la candidatura come numero due dietro al magistrato palermitano dell'operaio Eurallumina Antonello Pirotto, seguito da Maria Franca Marceddu, coordinatrice regionale delle donne dell'Idv, sembra intenzionato a proporre per il Senato Giommaria Deriu, area Comunisti italiani. Ma nel raggruppamento c'è chi lamenta, seppur con garbo, una selezione dei candidati non sempre rispondente ai principi ispiratori del nuovo schieramento politico. Il problema sembra sia proprio la candidatura di Pirotto come numero due e, quindi, con buone possibilità di elezione a deputato. Cosa che ha lasciato con l'amaro in bocca altri possibili candidati come Giovanni Dore, consigliere comunale dell'Idv a Cagliari. Contattato, conferma testualmente ciò che ha postato su Facebook ieri in serata, probabilmente aprendo un “caso” candidature nel raggruppamento arancione: «Ho appena rinunciato ad un buon posto come candidato alla Camera nella Lista Ingroia, dopo aver visto i nomi di quelli che mi precedevano. Nessuna polemica, ma solo una considerazione: i partiti ed i movimenti, ancora una volta, hanno perso una buona occasione di sviluppare fuori dalle “sagrestie” politiche quello che, a mio parere, rimane un buon progetto. Peccato. Un in bocca al lupo a chi - in buona fede - si candiderà».
Lorenzo Piras

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