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L'unione sarda. «Con Monti riformeremo la Sardegna»

I capilista Mario Sechi e Pierpaolo Vargiu lanciano la campagna elettorale nell'Isola

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Con lo sbarco dell'ex direttore del Tempo Mario Sechi, ieri la lista “Scelta civica con Monti per l'Italia” ha lanciato la sua campagna elettorale anche nell'Isola. Sechi (che sarà capolista al Senato nel rassemblement che comprende anche Udc e Fli) e il consigliere regionale riformatore Pierpaolo Vargiu (capolista alla Camera) hanno guidato una riunione operativa, che è servita a creare il coordinamento regionale: «Stiamo lavorando per le elezioni politiche col pensiero che inizia anche a proiettarsi sul voto regionale del 2014», ha detto Sechi. «In Sardegna si riparte solo se si superano destra e sinistra, che l'hanno governata negli ultimi vent'anni», gli ha fatto eco Vargiu.
Secondo i montiani sardi i temi della campagna elettorale sono quelli che attendono una soluzione da decenni. In primo piano il lavoro: «L'Isola ha tavoli di crisi industriale aperti che devono trovare una soluzione di lungo periodo. Basta soluzioni-tampone, servono strumenti per creare nuove imprese e nuovi posti di lavoro». E la politica deve dare l'esempio. «Ci attendiamo che martedì prossimo i partiti che dichiarano di voler una riduzione dei costi della politica, alzino la testa e procedano su questo punto e non facciano mancare il numero legale, riducendo i consiglieri regionali sardi da 80 a 60», spiega Sechi, «è una richiesto dei 525 mila sardi che hanno votato il referendum del 6 maggio dell'anno scorso».
LA RIUNIONE Nella serata di ieri il coordinatore regionale dei Riformatori Michele Cossa, accompagnato da quello provinciale Giorgio Angius, ha spiegato la scelta del partito in occasione della prossima tornata elettorale nazionale nel corso di un incontro organizzato dalla coordinatrice di Monserrato Maristella Lecca. Alla presenza di Pierpaolo Vargiu e del fondatore Massimo Fantola, hanno usato parole nette: «Monti ci dà l'occasione per riformare l'Italie e la Sardegna, non possiamo pensare - ha proseguito Cossa - di governare con le sceneggiate napoletane. Gli italiani sono cresciuti e sanno bene che la situazione è difficile: se non fosse stata abolita l'Ici non ci sarebbe stato necessità di fare una manovra così pesante. Senza considerare che Monti non ha fatto altro che anticipare scelte inevitabili, frutto di impegni presi già da Tremonti e Berlusconi».
Il capolista alla Camera per la civica montiana, Pierpaolo Vargiu, ha ricordato come «per 18 anni i Riformatori hanno combattuto per portare avanti la diversità nel metodo e nella sostanza con Forza Italia e An prima e il Pdl poi. Quel Pdl che, assieme al Pd, per 44 volte ha votato a favore dei provvedimenti del governo Monti, chiamato dai partiti che sono andati da lui in ginocchio per chiedergli di salvare l'Italia». ( a. mur. )

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