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La nuova sardegna. Direttori sostituiti, mazzata sull’Asl

L’azienda condannata al reintegro dell’ex dirigente di Sorgono e al pagamento di quasi 80mila euro di arretrati

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di Giovanni Bua

NUORO Tegola da 80mila euro sull’Asl barbaricina. Causata da una sentenza che potrebbe ulteriormente deflagrare dentro le casse dell’azienda sanitaria nuorese, ma che già ora costa cara: 74 mila euro e spiccioli da liquidare ad Antonio Giuseppe Milia (più le spese legali) con reintegro nel suo ruolo di direttore del distretto sanitario di Sorgono. E, visto che l’Asl non sembra intenzionata in alcun modo a cacciare l’attuale direttore, doppio stipendio da versare fino alla scadenza naturale del contratto di Milia: il 7 marzo 2013. Il tutto ordinato dal tribunale del lavoro di Oristano, con una sentenza del 28 settembre 2012, (esecutiva dal 18 ottobre), recepita dall’Asl con una delibera del 27 novembre (pubblicata nel sito web aziendale) nella quale “impegna” le somme da liquidare. Oggetto del contenzioso, che rischia di diventare “pilota” per tutte le cause simili nell’isola, il radicale spoil system messo in piedi nel 2010 durante la gestione commissariale (a sua volta contestata) delle aziende sanitarie sarde. Gestione voluta dalla giunta Cappellacci che il 15 settembre del 2009 tagliò tutti i direttori generali delle Asl sostituendoli con altrettanti commissari, rimasti in carica fino all’aprile del 2011. A Nuoro l’allora commissario straordinario Antonio Onorato Succu riorganizzò il vertice dei quattro distretti della Asl barbaricina, “facendo fuori” tra gli altri Antonio Giuseppe Milia. Provvedimento che il direttore sanitario di Sorgono impugnò il 2 febbraio del 2011, chiedendo il reintegro. Una faccenda delicata, visto che Succu si faceva forte di una delibera del 2009 (varata dalla precedente direzione aziendale) che nel formalizzare gli incarichi dirigenziali (puramente fiduciari) si riservava di «procedere in un secondo momento con gli affidamenti definitivi secondo le modalità previste dalla normativa vigente quindi previa procedura selettiva». Procedura selettiva che l’Asl iniziò alla fine del 2009 e concluse nella primavera del 2010 con la nomina di Gesuina Cherchi, all’epoca direttore del Dipartimento materno infantile, a Nuoro. Di Pietro Truzzu, già direttore di Siniscola, a Macomer. Di Pasqualino Manca, dirigente sanitario Asl, a Siniscola. E di Anna Maria Pintore (dirigente amministrativo, che alcuni anni fa era già stata direttore della stesso Distretto), a Sorgono. Procedimento giudicato evidentemente illegittimo dal tibunale di Oristano. Che ha condannato l’Asl «alla reintegrazione nell’incarico di direttore del distretto sanitario di Sorgono sino al 7 marzo 2013 di Antonio Giuseppe Milia con decorrenza dalla data della illegittima revoca dell’incarico», nonché a corrispondere a Milia le differenze retributive e ogni altro emolumento legato all’incarico dalla data della revoca a quella di presentazione del ricorso». Sentenza contro cui l’Asl si è appellata. Tutelandosi però, visto l’atto di diffida trasmesso dall’avvocato di Milia, Piero Franceschi, che ha rivendicato il diritto del suo assistito alle differenze retributive anche per il periodo che intercorre dalla data di presentazione del ricorso alla data di effettiva reintegrazione. Con la liquidazione a Milia di 74.482 euro a gravare sul bilancio di previsione 2012. Soldi ai quali, se Milia avrà ragione anche in Appello, dovranno aggiungersi gli stipendi fino a marzo. Una bella “scossa” per i conti dell’Asl. Che potrebbe trasformarsi in un terremoto se anche qualcun altro dei direttori sanitari sostituiti nel 2010 decidesse di tentare la stessa strada.

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