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L'unione sarda. Provincia, autospensione-bis

«Motivi personali»: Deriu delega il vice Cosimo Stara fino a nuova comunicazione

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Gli otto assessori provinciali al Lavoro riuniti ieri a Nuoro per risolvere l'annosa questione dei 370 operatori precari dei Centri servizi per il lavoro il cui contratto è scaduto lo scorso 31 dicembre e non si sa bene ancora che fine faranno. Tutta colpa della Regione, per gli otto capi d'esecutivo che, scrivono, «dal 2009 ha proceduto con proroghe dopo proroghe che hanno portato le Province in una condizione di illegittimità continua». A fare gli onori di casa Roberto Deriu, che guida l'Unione province sarde, insieme al titolare dell'assessorato competente dell'amministrazione provinciale nuorese, Giuseppe Dessena. Subito dopo l'incontro, la notizia della nuova autosospensione di Deriu da presidente della Provincia che, come ha fatto sapere in una stringata nota, «fino a nuova comunicazione si asterrà dalle proprie funzioni e compiti per motivi strettamente personali», annunciando, come già aveva precisato la volta scorsa che sarà sostituito dal suo vice Cosimo Stara.
Film già visto, dicono i maligni. Ma tant'è. Per quanto riguarda la questione dei Csl, lo spettro del licenziamento per i precari e la prospettiva di non poter portare avanti un'attività cruciale in un periodo storico di disoccupazione alle stelle, nel documento le Province dichiarano che «faranno di tutto per assicurare l'erogazione dei servizi e l'attuazione delle politiche attive e si impegneranno in ogni modo possibile per superare le difficoltà incontrate in questi giorni a causa del fatto che né la giunta regionale, né il Consiglio hanno definito un percorso di stabilizzazione. Il fatto stesso che in questi pochi anni sono stati cambiati tanti assessori regionali al Lavoro - conclude la nota - dimostra che questa Giunta non ha voluto prestare attenzione ai problemi della disoccupazione e ricerca di un'occupazione in tutti i territori. La Regione ha messo in campo manovre inefficienti, gigantesche, costosissime e di chiara natura clientelare». ( fr. gu. )

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