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L'unione sarda. Pili occupa l'aerostazione di Linate: «La tariffa unica è un nostro diritto»

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 MILANO Aeroporto di Linate, Milano, ore 19.40. Tutto scorre tranquillo, in un sonnolento sabato sera come tanti. Del blitz annunciato dal deputato Mauro Pili, per ora, nemmeno l'ombra, con i terminal Alitalia semi-deserti così come il resto dello scalo. Poi, come dal nulla, verso le 20.10, spunta un gruppo di una quarantina di persone che in poco tempo spiegano le loro tende blu e gli striscioni che recitano: “Continuità aerea, un diritto per la Sardegna” e “Tariffa unica per la Sardegna”. È l'inizio della manifestazione organizzata da Mauro Pili insieme con i rappresentanti della lotta operaia della Carbosulcis, emigranti sardi di diverse parti d'Italia e altrettanti amministratori venuti da Sassari, Nuoro, Cagliari e dalla stessa Lombardia.
AZIONE DIMOSTRATIVA Pili ha organizzato l'azione dimostrativa per denunciare la cancellazione di tutti i voli da parte di Alitalia e per sostenere la lotta per la tariffa unitaria per chi deve volare da e per la Sardegna. «È un atto dovuto», esordisce Pili, «non potevamo fare a meno di compiere questo gesto. Alle 21,30 sarebbe dovuto partire un aereo Alitalia che collegava Milano con Cagliari, ma è stato cancellato, così come tutti i prossimi voli su Milano e già da oggi, nonostante le parole del ministro dei Trasporti che aveva annunciato la sottoscrizione della proroga da parte di Alitalia sino al 27 ottobre, è cessato il collegamento con il capoluogo lombardo. Noi abbiamo il dovere di tutelare un nostro diritto dinanzi all'arroganza di chi ormai fa come vuole».
NOTTE IN AEROSTAZIONE E, dopo aver lasciato la parola a chi come lui sostiene la causa della tariffa unica per una nuova continuità territoriale, continua: «Trascorreremo qui la notte e domani mattina (oggi, ndr ) partiremo da Bergamo con le compagnie low cost per denunciare il tentativo di eliminare anche quei collegamenti, visto che in settimana il Parlamento deciderà di metterle alla porta, penalizzando ulteriormente la Sardegna”.
TUTTI IDENTIFICATI A questo punto comincia a farsi sentire un certo malumore da parte delle forze dell'ordine intervenute sul posto, non molte, a dir la verità. Così dopo un breve colloquio con Pili, arriva l'ordine di chiedere i documenti e di segnalare tutti i presenti alla manifestazione, a cominciare dai giornalisti che con registratori e telecamere al seguito stavano seguendo una dimostrazione più che pacifica. «È un fatto gravissimo, la nostra presenza qui oggi non è un atto di arroganza, ma di denuncia», tuona Pili, una volta ripreso il microfono in mano. «La continuità territoriale non è un regalo ai sardi, né un regalo all'Isola, ma un sacrosanto diritto che è giusto che ci venga riconosciuto. La discriminante della residenza per l'applicazione di una tariffa differenziata, per cui un cittadino italiano per venire in Sardegna tra il 15 giugno e il 15 settembre dovrà pagare da Roma e Milano 167 euro a tratta, è inspiegabile, perché obbliga un non residente a pagare d'estate quattro-cinque volte tanto un residente, con ovvie ripercussioni sull'economia e sul turismo». Alle 5 del mattino gli occupanti sono partiti per Bergamo diretti a Cagliari.
Marco Castrovinci

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