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L'unione sarda. «L'invidia non mi fermerà»

FONNI. Raid colpisce un allevamento ad Aratu: devastate quaranta arnie

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«Non mi faccio scoraggiare da pochi invidiosi, vado avanti più convinto e determinato di prima». Gianni Mattu, 49 anni, operaio di Fonni, non vuole arrendersi ai ladri-vandali che lunedì notte hanno devastato il suo allevamento di api. Hanno rubato otto mielari e qualche attrezzo, ma quel che è più grave hanno rovesciato le quaranta arnie collocate da un anno nelle campagne di Aratu, la vallata confinante con Gavoi e il lago di Gusana. «Furto a parte, non riesco a capire l'accanimento contro le api: due alveari sono morti, solo nei prossimi giorni sarò in grado di quantificare il danno economico», dice Mattu sottolineando però che «a far male è soprattutto l'offesa morale, la gratuita volontà di fare del male».
L'ALTERNATIVA Un'offesa amplificata dalla storia che ha portato l'operaio a dedicarsi all'allevamento delle api dopo un intervento chirurgico alla schiena che lo ha spinto a cercare un'alternativa al suo pesante lavoro di operaio in un'impresa edile. Un terreno di famiglia da sfruttare, la scoperta che «in Sardegna possiamo produrre il miele più buono d'Europa», ma contemporaneamente importiamo il 65 per cento del fabbisogno, «acquistando porcherie». Infine la constatazione di un mercato disposto a quotare a prezzi interessanti «un prodotto di un'eccellenza unica come, per esempio, il miele di corbezzolo». Tutte considerazioni che hanno spinto Gianni Mattu a lanciarsi nell'avventura «facendo le cose per bene, senza improvvisare». Prima di tutto la frequenza di un corso organizzato dall'agenzia regionale Laore, poi l'arrivo delle arnie, tutte certificate.
LA CONDANNA DEL PAESE L'operaio-apicoltore è stimato e ben voluto a Fonni: non ha nemici ed è conosciuto per la sua disponibilità a consigliare anche chi si dedica per hobby all'allevamento delle api. Per questo il raid dei ladri-vandali ha fatto scalpore in paese e in tanti hanno espresso solidarietà alla vittima «una vera e propria processione che mi ha commosso e incoraggiato». Dopo aver denunciato il fatto ai carabinieri, lo stesso Gianni Mattu ha voluto renderlo pubblico. Additando pubblicamente un nemico subdolo, «la gelosia», che taglia le gambe ai pochi giovani che hanno il coraggio di investire tempo e denaro. E rompendo anche lo schema del silenzio in un centro dove gli episodi del genere si stanno moltiplicando nel silenzio di tanti che spesso rinunciano anche alla segnalazione in caserma.
CONTRO I VIOLENTI All'alba di oggi Gianni Mattu arriverà nella sua azienda di Aratu con il cuore in gola, prima di raggiungere il cantiere dove lavora. «Scoprirò - dice l'operaio di Fonni - se e quante arnie stanno lavorando, quanti alveari sono sopravvissuti all'invidia. Comunque, lo ripeto forte e chiaro: non mi faccio fermare da pochi vigliacchi anche perché ho la coscienza a posto e la certezza di non aver mai fatto del male». ( m. t. )

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