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L'unione sarda. Province, lettera al Quirinale «Il Consiglio va sciolto»

I Riformatori scrivono a Napolitano. Pd e Sel: dimettetevi

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I Riformatori ora fanno sul serio. In una lettera al capo dello Stato, Giorgio Napolitano, chiedono lo scioglimento anticipato del Consiglio regionale in base all'articolo 50 dello Statuto: «L'esito dei referendum non è stato rispettato», è scritto nella comunicazione al Quirinale. «Appare del tutto evidente che il Consiglio non intenda rispettare i termini prefissati dalla legge 11 del 2012 che davano attuazione alla consultazione».
L'ATTO La richiesta di immediato scioglimento del Consiglio è quindi da addebitare «al tradimento dei referendum abrogativi del 6 maggio, approvati con percentuali superiori al 90%». Inoltre, nasce dal fatto che viene ravvisata, in quanto i referendum hanno forza di legge, «un'attività contraria al combinato disposto dall'articolo 75 della Costituzione e dell'articolo 43 dello Statuto sardo» inquadrabile quindi come «una grave violazione della Costituzione» di cui, come ha spiegato l'avvocato e coordinatore cittadino Anna Maria Busia, «non esistono precedenti». Preoccupato Michele Cossa, coordinatore regionale: «È grave che destra e sinistra si comportino come se nulla fosse», ha detto ieri, durante un incontro nella sede di via Firenze. «Da un lato le Province, che avrebbero dovuto effettuare una ricognizione delle loro attività per agevolare il passaggio di competenze, non solo non l'hanno fatto ma attendono una proroga. Dall'altro il Consiglio, che attua un comportamento omissivo. Rassicura però che il presidente Cappellacci abbia ribadito che si vuole procedere con l'abolizione delle Province». Come ha sottolineato Pierpaolo Vargiu, «la legge c'è, deve essere approvata dall'Aula se non si vuole, con la volontà di conservare, alimentare i motti dell'antipolitica». Non a caso, per il coordinatore provinciale Giorgio Angius, «è ora di rispettare la volontà degli elettori». Discorso cui si riallaccia Franco Meloni: «Non ci sarà cavillo in grado di sovvertirla».
REAZIONI Dure le opposizioni: il capogruppo di Sardegna è già domani, Mario Diana, auspica che i Riformatori «abbandonino Giunta e maggioranza, ma soprattutto facciano dimettere i loro consiglieri e il vicepresidente del Consiglio». Giampaolo Diana, capogruppo Pd, sottoscrive richiesta di scioglimento: «Dimettetevi subito, non vi lasceremo soli. Ma non fate propaganda su questioni serie». Per Francesca Barracciu, vicesegretaria Pd, «la proroga è stata decisa da una Giunta dove i Riformatori sono rappresentati da due assessori, anzi tre, visto il cambio di casacca di La Spisa. Anziché continuare la farsa politica e rivolgersi al Quirinale, si dimettano dalla Giunta, dai posti di potere che occupano negli enti e nelle Asl e aprano la crisi». Per Luciano Uras (Sel) «non serve disturbare Napolitano. Basta dire a Cappellacci di dimettersi».
Lorenzo Piras

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