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L'unione sarda. Il caso Carboni? Le divisioni ora non servono

Di Gioia (Psi) da Deriu

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Il caso Carboni? «Il Psi è un partito molto liberale». Un giudizio? «Non è mia competenza, c'è una struttura provinciale che ha la capacità di riportare serenità negli enti locali, è suo compito risolvere problemi di carattere politico-istituzionale». Ma ora o dopo il voto? «Non è conveniente per nessuno in questo momento acuire frizioni e incomprensioni». Parole di Lello di Gioia, dirigente nazionale del Psi, approdato ieri a Nuoro, nell'ufficio del presidente della Provincia Roberto Deriu. Ma non per parlare del caso Carboni, l'assessore socialista che il Pd vuole cacciare dalla giunta. La tappa è nell'ambito del tour elettorale perché Di Gioia è candidato alle politiche nella lista del Pd. «Sarò parlamentare della Sardegna, con domicilio a Cagliari, verrò tutte le settimane», assicura.
L'INCONTRO «Sono problemi che nascono in tutte le amministrazioni, non solo a Nuoro», minimizza Di Gioia sul caso Carboni preferendo allargare il discorso alla politica nazionale ed europea. Deriu, esponente Pd, rilancia: «C'è un'alleanza strategica con il Psi». E poi: «Da presidente ho lo stesso approccio con il Psi, il Pd o la lista civica. Non ho una giunta fatta dai miei amici, ma da rappresentanti politici. La scelta della persona è nelle mani dei partiti. Un assessore sta in giunta al di là delle deleghe, perché ha rappresentanza». È la formula meditata per la soluzione del caso Carboni: può restare nell'esecutivo, ma senza deleghe. Il Psi deve ancora dire la sua e soprattutto bisogna vedere cosa decide di fare Ivo Carboni.
IL NODO Deriu spiega che la vicenda ha un risvolto tecnico e amministrativo e un altro politico. «Vanno valutati in autonomia dai partiti. Non esercito nessun potere», sottolinea pensando all'atto di revoca che alcuni hanno atteso invano. Lui preferisce attendere il Psi. E il Partito socialista con il responsabile regionale Peppino Balia esterna apprezzamento: «Il presidente dimostra grande senso di responsabilità nei reciproci rapporti e alto senso di democrazia nell'interlocuzione istituzionale». ( m. o. )

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