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L'unione sarda. Fiato sospeso in Sicilia I sondaggi: sfida a tre

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È calato ieri sera il sipario sulle elezioni in Sicilia. Da oggi, dopo lo scrutinio, la scena si sposterà a Palazzo dei Normanni che ospiterà - nel più antico parlamento d'Europa - i rappresentanti che verranno eletti: un nuovo presidente della Regione e 89 deputati. Alle ore 22, alla chiusura delle urne, nei 390 comuni siciliani nei quali si è votato, l'affluenza è stata del 47,42% degli aventi diritto, pari a 2.203.885 elettori. In precedenza, nel 2006, quando le urne, come adesso, rimasero aperte solo di domenica, votò il 59,16%. Prima ancora, nel 2001, la percentuale era stata del 63,47%.
Il seggio elettorale, a conclusione del voto, è stato sigillato. L'elezione è a turno unico e quindi non è previsto alcun ballottaggio. Sarà eletto presidente della Regione il candidato che totalizzerà il maggior numero di preferenze. La legge di riforma costituzionale, che prevede l'abbassamento a 70 deputati, è in attesa della seconda lettura alla Camera. A sala d'Ercole entreranno 80 deputati selezionati nelle liste provinciali, oltre al presidente della Regione, al candidato governatore arrivato secondo e agli 8 nomi presenti nel listino del vincitore. Sono dieci i candidati in corsa per la presidenza della Regione, 1.629 quelli inseriti nelle 19 liste collegate, tra cui 32 inquisiti con diversi guai giudiziari. Secondo i sondaggi la sfida per la vittoria sarà fra tre competitor: Rosario Crocetta (Pd, Udc, Api e Psi), Nello Musumeci (Pdl, Pid e Ld) e Gianfranco Miccichè (Fli, Pds-Mpa, Gs e Mps). Occhi puntati anche al risultato del Movimento 5 stelle che candida Giancarlo Cancelleri, sostenuto da Beppe Grillo che per diciotto giorni è stato in giro per la Sicilia riempiendo le piazze di migliaia di persone. Per la sinistra, in campo c'è Giovanna Marano, sostenuta da Sel, Idv, Federazione della sinistra e Verdi, mentre Giacomo Di Leo è appoggiato dal partito comunista dei lavoratori. Gaspare Sturzo corre per la lista Italiani liberi e forti, Mariano Ferro per i Forconi, Cateno De Luca per la lista Rivoluzione Siciliana e Lucia Pinsone con Volontari per l'Italia. Tutti hanno detto di essere sereni in attesa dei risultati. Eppure chiunque vincerà le elezioni probabilmente non avrà la maggioranza in Assemblea: il prossimo esecutivo dovrà probabilmente trovare in aula lo schieramento che lo sosterrà.

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