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L'unione sarda. «Cercavo l'anima gemella»

Olzai. Voleva avvelenare il suocero? Sanzone si difende

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Una pena di Sisifo la ricerca del vero amore, per Gianfranco Sanzone, il 42enne di Capoterra agli arresti domiciliari con l'accusa di aver tentato di avvelenare il futuro suocero per impossessarsi del suo patrimonio. Vittima designata Gesuino Mameli, 72 anni di Olzai (padre della fidanzata Angela Maria 40 anni, conosciuta tramite una inserzione sul Baratto). Ieri l'uomo è stato interrogato in tribunale a Nuoro dal gup Silvia Palmas e respinto ogni addebito.
«NON AVEVO BISOGNO DI SOLDI» La sua versione era già chiara qualche istante prima di entrare in aula: «Mai cercato sistemazione né soldi, non ne ho bisogno. Quando ho messo quell'annuncio cercavo solo l'anima gemella, dopo alcune storie finite male che mi hanno costretto a ricominciare sempre da capo». La vittima, l'ottobre scorso, era finita in ospedale con una diagnosi di avvelenamento. A mandarcelo, secondo la Procura, il genero, in quel periodo ospite a casa Mameli, con l'idea di accaparrarsi l'eredità di 250 mila euro che l'anziano avrebbe ricevuto da una zia. Sanzone avrebbe sciolto nel vino una dose massiccia di psicofarmaci, benzodiazepine, rilevate dalle analisi effettuate dai sanitari.
«EREDITÀ DA 750MILA EURO» L'imputato si dichiara innocente e ribadisce: «Desideravo solo una donna con cui costruirmi un futuro. Sto bene economicamente, la mia famiglia possiede 284 ettari di terreno, 25 dei quali edificabili». Elegante, modi affabili e pacati, guarda dritto negli occhi l'interlocutore, e prima di entrare dal cup si lascia andare a confidenze: «Sono l'unico destinatario di un lascito di 750 mila euro da parte di mia nonna. Il mio amore era dunque senza secondi fini».
Sull'assenza di un movente insiste anche il difensore, l'avvocato Teresa Camoglio. La quale ha fatto istanza di rito abbreviato condizionato, dopo che il pm Andrea Schirra aveva richiesto il giudizio immediato per evidenza di reato. Camoglio rimarca: «Non ci sono effettive ragioni che facciano pensare a mire sul capitale, abbiamo prodotto tutta la documentazione che lo attesta. Il mio assistito proprio in quell'anno aveva avuto un'entrata straordinaria di 150 mila euro, la parte che gli spettava dalla vendita della casa coniugale dopo la separazione dalla moglie». Mancherebbe dunque il movente che l'accusa aveva posto a fondamento della sua istanza di custodia cautelare. Il primo marzo dovrà comparire davanti al giudice un teste della difesa, parente stretto di Angela Maria Mameli: «Vogliamo dimostrare la situazione economica di questa famiglia, che abita in una casa popolare, non conforta le tesi accusatorie». E a controprova la stessa protagonista citata dal pm.
PRECEDENTI PENALI Ad aggravare il quadro, però, i precedenti di Sanzone (alle spalle una condanna a 14 mesi per sequestro e maltrattamenti verso l'ex moglie) e altre disavventure. Un anno e mezzo fa, quando lavorava come cameriere a Nuoro, gli avevano incendiato la Mercedes.
Francesca Gungui

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