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L'unione sarda. «Sì alla preferenza di genere»

L'appello delle donne per le norme sulla parità nella legge elettorale

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Doppia preferenza di genere. Questa la soluzione più efficace che permetterebbe alle donne di concorrere politicamente ad armi pari con gli uomini e di avere più voce in capitolo all'interno delle istituzioni. Ne è convinta Elena Burrai, presidente regionale della Fidapa (Federazione italiana donne arti professioni e affari): ieri a Cagliari, nella tavola rotonda “Quale democrazia?”, che si è svolta a Palazzo Regio, ha posto l'accento sull'importanza di ottenere il riconoscimento di una democrazia paritaria.
L'ESEMPIO CAMPANIA Poter dare due preferenze, a un uomo e a una donna, secondo Burrai potrebbe «assicurare alle donne, il 52% dell'elettorato attivo, candidature ed elezione». Fondamentale la predisposizione di una legge ad hoc. «Sarebbe auspicabile una legislazione adeguata», ha rimarcato la presidente, «con la doppia preferenza di genere. Pensiamo alla legge elettorale del 2009 della Campania, che ha permesso di passare dal 3 al 23 per cento di presenza femminile in Consiglio regionale». Il giudizio sul numero di donne nelle liste per le elezioni del 24 e 25 febbraio prossimi non è positivo: «Su 500 candidati - ha concluso Elena Burrai - abbiamo 150 donne, di cui la maggior parte in posizioni che non consentono l'elezione».
Tra gli interventi, anche quello di Francesca Barracciu, vicesegretaria regionale del Pd: «Quella della democrazia paritaria - ha detto - deve essere una battaglia di cui devono farsi carico tutti i partiti politici». Rosanna Floris, consigliere regionale del Pdl, ha ricordato l'impegno portato avanti dalle consigliere di maggioranza e opposizione in Consiglio regionale: «Abbiamo presentato delle proposte di legge per avere la preferenza di genere sia nei consigli comunali e provinciali che in quello regionale».
PARITÀ E DEMOCRAZIA Secondo il parere di Paola Piras, vicesindaco del Comune di Cagliari e assessore agli Affari generali e Pari opportunità, se si parla di democrazia «significa che si sta ragionando sul modello di società in cui ci troviamo e lavoriamo come professioniste e donne». Angela Quaquero, presidente della Provincia di Cagliari, non ha nascosto di avere «la sensazione che ci sia molta difficoltà a distinguere tra costi eccessivi e gli sprechi della politica, che vanno tagliati, e la rappresentanza».
Eleonora Bullegas

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