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L'unione sarda. Seggio conteso: condannato Biancareddu

Assolto Giacomo Spissu

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L'usurpazione di funzione pubblica c'è, l'abuso d'ufficio no. Così il processo che vede imputati l'ex presidente del Consiglio regionale Giacomo Spissu e l'attuale assessore regionale all'Ambiente Andrea Biancareddu - questi accusato di aver lasciato la poltrona di via Roma nella precedente legislatura al medico olbiese Renato Lai solo sei mesi dopo l'imposizione della Cassazione (dal luglio 2006 al gennaio 2007), il primo di non aver dato subito seguito a quella decisione - termina con una sentenza “doppia”: Biancareddu è colpevole ed è condannato a un anno; Spissu non ha responsabilità («il fatto non sussiste») ed è assolto.
I LEGALI Sono le 10 e si è conclusa una battaglia giudiziaria durata anni, che ha coinvolto anche la Corte costituzionale e che certamente avrà un seguito in Appello. Pm Emanuele Secci e difensore di Biancareddu hanno preannunciato il ricorso, insoddisfatti l'uno dell'assoluzione e l'altro della condanna. Decisione sulla quale, senza motivazioni, per ora si possono fare solo ipotesi: i giudici potrebbero aver ritenuto che Spissu, non dichiarando immediatamente decaduto Biancareddu, avesse dato seguito a una decisione comune dell'assemblea e della Giunta per le elezioni, non personale. Tesi portata avanti dal difensore Rita Dedola. Invece il consigliere avrebbe dovuto dimettersi subito dopo il pronunciamento della Cassazione. «Ma fu una decisione rispettosa della rappresentanza elettorale», ha detto l'avvocato Guido Manca Bitti, «doveva coprire il suo collegio. Aderì a una decisione unanime della Giunta, resisteva legittimamente. Anche il Tar sospese la decadenza sino alla sentenza della Corte Costituzionale».
LA VICENDA La battaglia giudiziaria era stata avviata nel 2006 dall'esposto di Lai, primo dei non eletti in Gallura: vi si sosteneva che Biancareddu, presidente del Consorzio industriale di Tempio, non poteva essere anche consigliere regionale. Il ricorso era stato bocciato da Tribunale e Corte d'appello civile, ma la Cassazione aveva dato ragione a Lai. La Giunta per le elezioni, ritenendo che lo Statuto sardo, di rango costituzionale e superiore alle leggi ordinarie, non prevedesse l'incompatibilità, aveva sollevato il conflitto di attribuzioni alla Corte Costituzionale che però nel gennaio 2007 aveva rigettato il ricorso. Spissu aveva poi proposto all'assemblea di sostituire Biancareddu con Lai. Tardi, per la Procura e l'avvocato Annamaria Busia (tutela Lai).
«SODDISFATTO» Ieri la sentenza. «Non ho mai avuto dubbi sulla correttezza del mio operato di presidente del Consiglio regionale della Sardegna», ha detto l'ex presidente Spissu, «sono molto soddisfatto e sollevato dall'esito del processo che per cinque anni ha messo a durissima prova la mia immagine di uomo pubblico e la mia vita privata. Finalmente è finita». (an. m.)

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