«Lavorare in sinergia sulle diseconomie: negli ultimi cinque anni nel comparto non ha guadagnato nessuno. Abbiamo perso tutti in un settore al collasso». Albino Cubeddu, amministratore della Prolat, dall'alto della sua esperienza commerciale (è arrivato a esportare negli Stati Uniti anche centomila quintali di pecorino romano), lancia un messaggio preciso a Nuoro durante la presentazione della Rete di imprese del comparto lattiero-caseario ovino.
I PROTAGONISTI Iniziativa che vede i pastori unirsi per aggregare il prodotto, le cooperative mettere a disposizione strutture di trasformazione modernissime e la Prolat giocare la partita fondamentale del mercato programmando le produzioni seguendo le esigenze e i gusti del consumatore. Invita i pastori a unirsi e «far valere il loro potere d'acquisto», Albino Cubeddu: confrontandosi con Francesco Dore, presidente di Copagri e della cooperativa Agrifidi, ipotizza già con una serie di interventi coordinati un risparmio di dieci centesimi al litro e fa intravedere l'obiettivo di un prezzo del latte «stabilito mese per mese». Senza demonizzare il Romano, ma «adeguando al mercato gli standard qualitativi». La Rete ha già messo insieme «senza la politica soggetti diversi che - dice Dore - dovranno pensare ognuno a fare bene la propria parte». Il commerciale con la Prolat (oltre 11 milioni di fatturato) interfacciato con 3100 aziende zootecniche e i caseifici cooperativi di Agriexport, Concordia di Pattada, Armentizia di Siniscola e Rinascita di Oliena (50 milioni di giro d'affari).
COOP PROTAGONISTE Totoni Sanna, presidente di Legacoop Nuoro parla di «proposta aperta» e sottolinea il ruolo-guida della cooperazione, prima protagonista con i suoi caseifici e i 2600 soci e la Allevatori Uniti Sardegna. Ogni soggetto porta «esigenze diverse con una finalità comune: immettere sul mercato un prodotto certificato che garantisca valore aggiunto», sottolinea Toto Meloni che con la società Meeting segue ricerca, sviluppo e rapporti istituzionali. Gli allevatori per la prima volta sfidano il mercato, dividendo il rischio d'impresa e, si spera, gli utili.
VOGLIA DI UNITÀ Ne è convinto Salvatore Palitta, presidente del consorzio Agriexport, individuando nella Rete tutti gli strumenti fondamentali per «superare un sistema produttivo frammentato e inadeguato». Con impianti di trasformazione tecnologicamente all'avanguardia e capaci di garantire l'eccellenza certificata, Palitta guarda proprio alla commercializzazione, alla razionalizzazione di un sistema fatto da troppi che si fanno concorrenza svilendo il prezzo.
Michele Tatti