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L'unione sarda. Ildocat, affari d'oro con la “cricca”

L'indagine delle Fiamme gialle di Nuoro sulle aziende del fallimentare Contratto d'Area di Ottana

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Intascati i 9 milioni e mezzo del Contratto d'Area, abbandonato alla ruggine il capannone dell'area industriale di Bolotana e lasciati alle loro illusioni i sedici operai assunti con un contratto-truffa, l'imprenditore romano Marco Pacelli, nipote del Papa Pio XII, faceva gli affari con “la cricca” di Diego Anemome e del pubblico ufficiale Angelo Balducci. Era entrato cioè nel giro degli appalti dei Grandi eventi, le opere pubbliche direttamente assegnate dalla Protezione civile e finite in un'inchiesta che ha coinvolto i vertici del Dipartimento, compreso l'allora capo Guido Bertolaso.
L'INCHIESTA Così, dentro questo sistema di corruzione e favori, il proprietario della Ildocat - che nel 2008 è letteralmente sparito abbandonando fabbrica e lavoratori - è ingrassato ancor di più, prendendo in subappalto, tra l'altro, i lavori delle piscine olimpioniche di Roma per i Mondiali di nuoto del 2009, nonché le opere di costruzione delle abitazioni antisismiche dopo il terremoto dell'Aquila. Sulle tracce di Marco Pacelli i militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Nuoro che, impegnati nei controlli e nelle verifiche su tutte le aziende del fallimentare Contratto d'Area di Ottana, per due anni si sono concentrati soltanto sulla Ildocat Spa, produzione (si fa per dire) di laminati in alluminio, azienda della zona industriale di Bolotana nata nel 2005 e foraggiata con 9 milioni e mezzo di fondi pubblici (finanziamento del quale era stata chiesta la revoca al Ministero). Doveva assumere 105 operai, ne ha chiamati solo 16 che comunque hanno lavorato giusto fino al 2008, poi - spariti l'imprenditore e la borsa - sono rimasti lì, senza stipendio e senza contributi. L'azienda è stata dichiarata fallita lo scorso ottobre dal Tribunale di Oristano.
OPERAI RUMENI «Per fare piena luce su quanto accaduto - spiega il colonnello Alessandro Cavalli, comandante provinciale delle Fiamme gialle - sono in corso indagini su tutto il territorio nazionale». Quel che è emerso fin qui, a dire il vero, basta e avanza. La Guardia di Finanza ha scoperto che, nel triennio 2008-2011, mentre nello stabilimento di Bolotana macchine e operai erano fermi, la Ildocat aveva diversi cantieri in subappalto da Roma a Brescia, da Bergamo a Milano a Cagliari (Facoltà di Ingegneria), fino alle case del dopo-terremoto a L'Aquila. Al lavoro 353 operai rumeni per i quali non sono mai stati versati i contributi (proprio come per i 16 sardi). Spulciando le carte, i finanzieri hanno accertato un'evasione di 7 milioni di euro tra redditi non dichiarati e contributi, imposte e Iva non versati. I rappresentanti legali pro tempore della Ildocat sono stati denunciati; mentre sono stati segnalati all'autorità giudiziaria beni per 4 milioni e mezzo in vista del sequestro preventivo.
Piera Serusi

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