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L'unione sarda. Il giudice ha dato parere negativo: Cellino e Contini restano in carcere

Dopo il no all'assessore Lilliu, la decisione era praticamente scontata

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Era nell'aria, specie dopo la mancata scarcerazione dell'assessore Stefano Lilliu. L'ordinanza che lascia in carcere il sindaco di Quartu Mauro Contini e il presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino è stata depositata ieri alle 13. E, visto il precedente, non è stata una doccia troppo fredda. Anche se, a differenza di Lilliu, Cellino e Contini non si erano avvalsi della facoltà di non rispondere. Anzi: avevano riempito oltre 30 pagine di verbale per dare la loro versione sulla costruzione dello stadio di Is Arenas.
Il parere negativo del pm era solo la prima avvisaglia, il resto è arrivato con due distinte ordinanze. Nelle quale ci sono due notizie inedite. La prima: Cellino ha tirato in ballo Contini raccontando di avergli chiesto di intervenire presso l'impresa appaltatrice dei lavori nell'attiguo cantiere pubblico affinché montasse la parte di recinzione dello stadio che avrebbe consentito l'installazione dei tornelli. Lo stesso Cellino ha ammesso di aver preso accordi di massima sul progetto direttamente col sindaco, col dirigente comunale Pierpaolo Gessa (arrestato il 29 novembre insieme al suo collega Andrea Masala e al costruttore Antonio Grussu) e con altri assessori.
La seconda: la Polizia municipale di Quartu ha denunciato una serie di abusi edilizi e ambientali (commessi dal Cagliari nella costruzione dello stadio) subito dopo la notifica della misura cautelare a Contini (arrestato il 14 febbraio insieme a Cellino e Lilliu per tentato peculato e falso ideologico). Scrive il gip: «Tali violazioni e abusi non sono stati realizzati negli ultimissimi giorni, in quanto i lavori sono terminati da mesi; tuttavia soltanto adesso sono affiorati in maniera lampante, quasi che in precedenza vi fosse una sorta di tappo che ne impedisse l'emersione».
Per Cellino ha, invece, pesato la diffida da cui i dirigenti comunali si sono sentiti minacciati, spedita dal patron rossoblù alla vigilia della riunione della Commissione provinciale che ha preceduto la partita del Cagliari col Milan. A questo proposito, il giudice si sofferma sulle autorizzazioni firmate dal sindaco e da alcuni membri della sua giunta: «In occasione della partita (di domani) tra Cagliari e Torino, a differenza di ciò che è accaduto fintanto che il sindaco era in libertà, quando l'utilizzo dello stadio veniva autorizzato come se fosse già stato espresso il giudizio di idoneità della Commissione provinciale di vigilanza, è stato sì dato l'ok, ma per un incontro a porte chiuse. In tal modo evitando manifeste violazioni di legge attribuibili allo stesso Contini, al vice sindaco e ad altri assessori».
L'ordinanza rimarca poi la «fretta» di Cellino per l'apertura dello stadio che lo avrebbe portato a fare «pressioni» di ogni tipo su politici e dirigenti del Comune di Quartu.
Nell'ordinanza che nega la scarcerazione c'è un accenno pure alla «maniera poco elegante» con cui gli indagati hanno scaricato le responsabilità su funzionari e dirigenti comunali («soprattutto su Gessa che, è bene precisarlo, prima di accusare gli altri ha pacificamente ammesso le proprie responsabilità») pur nella consapevolezza che «certe importanti decisioni vengono assunte a livello politico».
M. F. Ch.

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