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L'unione sarda. Anche in Sardegna esplode l'astensione: ha votato il 44,6%

Nel 2008 si arrivò al 51,3

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Sarà colpa del freddo? In Sardegna il crollo dell'affluenza nella prima giornata di voto (quasi 7 punti in meno rispetto al 2008) si materializza quasi tutto nelle ultime ore, quando le temperature si fanno ancora più rigide. Alla rilevazione delle 19 il dato isolano era al 37,13%, solo un punto e mezzo sotto il 38,70 della domenica elettorale di cinque anni fa. Ma mentre allora era arrivato a fine serata al 51,30%, alle 22 di ieri l'affluenza si è fermata al 44,59.
I NUMERI Anche il calo nazionale si è molto allargato nelle ultime ore: del resto la volta scorsa si votava a metà aprile, stavolta invece il clima deve aver spinto gli elettori a distribuire diversamente, nel corso della domenica, le presenze al seggio. Oggi i seggi saranno nuovamente aperti dalle 7 alle 15, ma difficilmente l'affluenza nell'Isola potrà pareggiare il 72,2% del 2008.
In quell'occasione solo la Calabria si era mostrata più astensionista, ieri ha fatto peggio della Sardegna anche uno dei due collegi elettorali della Campania (quello che comprende la sola provincia di Napoli). Anche qui c'è però da notare che alle 19, invece, il dato isolano era quasi il più alto di tutto il Sud.
Tra le province, la Gallura fa registrare l'affluenza più bassa in assoluto (41,74%) e il calo più elevato (quasi 11 punti). Fa poco meglio Nuoro (41,80 con un decremento di 8,5). La provincia più solerte è Cagliari (47,82), con oltre 4 punti in meno. Ne perde 6,4 ma resta al secondo posto il Medio Campidano (46,51), seguito dal Sulcis (44,53, esattamente il 5% in meno). Dati molto simili tra loro per l'Ogliastra (42,87), Sassari (42,59) e Oristano (42,38), che invece perdono tra il 7 e l'8%.
IL GRAN RIFIUTO Non si sono registrati particolari problemi nei 1.579 seggi isolani. Il caso più curioso è quello di un commerciante di fede indipendentista che si è recato al seggio ma ha rifiutato le schede. È accaduto a Marrubiu, il protagonista è lo stesso che mesi fa a Oristano aveva bruciato le cartelle esattoriali davanti alla sede di Equitalia. Con gli scrutatori si è dichiarato, secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, un «patriota sardo per la libertà», aggiungendo: «Appartengo al popolo della nazione sarda, occupata dalla forza straniera italica. Queste elezioni non mi rappresentano perché svolte da forze occupanti». La sua richiesta di mettere a verbale il rifiuto delle schede è stata accolta dal presidente del seggio, nel rispetto della circolare del ministero dell'Interno sulle modalità di voto. (g. m.)

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