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La nuova sardegna. Picchiò compagno di cella, sconterà cinque mesi

Detenuto di Gavoi aggredì un senegalese e pronunciò frasi razziste contro di lui La difesa: «L’episodio si inquadra nel disagio di chi è costretto in pochi metri»

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di Kety Sanna wNUORO È finito con una condanna a cinque mesi di reclusione il processo a carico di Fabrizio Pirisi, un ex detenuto di Gavoi, accusato di lesioni personali ai danni di un senegalese, suo compagno di cella. Il fatto risale a quattro anni fa, quando, in una giornata di caldo insistente, in una cella di Badu’e Carros era scoppiato il finimondo. Una rissa tra detenuti, con materassi buttati all’aria e indumenti fatti volare oltre le sbarre. Gli agenti di polizia penitenziaria accorrono per cercare di fermare la rissa e alla fine due detenuti finiscono in infermeria. Uno è Fabrizio Pirisi mentre l’altro è l’extra comunitario vittima del pestaggio. Secondo l’accusa Pirisi, che nel 2008 era in carcere per detenzione di esplosivo, aveva picchiato il compagno di cella dopo aver pronunciato frasi a sfondo razzista. In cella con lui, pigiati come sardine, c’erano altri sette detenuti, e il caldo e la convivenza evidentemente li stava esasperando tutti. La situazione era precipitata quando l’imputato, aveva apostrofato con frasi a sfondo razzista uno dei compagni di cella, un giovane del Senegal, che aveva poi reagito. Era scoppiato l'infermo e quando era giunto l'ispettore e gli agenti di polizia penitenziaria per sedare la colluttazione avevano sentito il detenuto Gavoese che sottolineava di «non volere negri in cella ma solo sardi». Ieri mattina nel corso della requisitoria sia il pm Francesca Piccu (che ha chiesto un mese di condanna in più rispetto alla sentenza del giudice Castagna), che la difesa dell'imputato, l’avvocato Gianluigi Mastio, hanno cercato di ridimensionare l’episodio inquadrandolo nel disagio subita dai detenuti costretti a stare in sovrannumero in pochi metri quadri.

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