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L'unione sarda. Giunta, dirigenti nel mirino

Fibrillazioni Udc e Psd'Az. I Riformatori chiedono la conferma di La Spisa

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La nuova Giunta potrà anche assomigliare parecchio a quella attuale: dalle consultazioni di Ugo Cappellacci con gli alleati (ieri Riformatori e Psd'Az) emergono ipotesi contrastanti, tra cui la possibilità che ogni partito mantenga i ruoli di prima. Le differenze andranno allora cercate - oltre che in alcuni avvicendamenti quasi scontati - nei nomi dei direttori generali degli assessorati: la strada dell'azzeramento (cioè il ritiro delle deleghe a tutti gli assessori, con un maxi interim dello stesso Cappellacci, seppur breve) servirebbe anche a rimescolare i vertici dell'amministrazione.
I MANAGER Questa almeno è la sensazione che si respira in Consiglio regionale. Non è dato sapere se sia davvero quello uno degli scopi dell'azzeramento (ancor meno quali manager possano essere delocalizzati ad altro incarico), ma che ci siano problemi negli staff di alcuni assessorati è cosa nota.
Un semplice rimpastino, con la sostituzione degli assessori candidati alle Politiche, non basterebbe. Invece se si azzera, si azzera tutto. Anche se le deleghe ritirate dal governatore dovessero poi ritornare quasi tutte ai precedenti possessori.
CASO LA SPISA Chi quasi sicuramente perderà il ruolo ricoperto finora è Giorgio La Spisa, passato dal Pdl a Monti. Ieri, nel vertice bilaterale con Cappellacci, i Riformatori hanno chiesto con insistenza la conferma del responsabile del bilancio. Su questo però il governatore sarebbe irremovibile. La Spisa potrebbe al limite restare in Giunta, in quota Riformatori, al posto di Luigi Crisponi (oggi al Turismo). Ma non è detto che la staffetta si faccia.
Il coordinatore dei Riformatori Michele Cossa, reduce col capogruppo Attilio Dedoni dall'incontro con Cappellacci, non parla dei nomi ma di programmi: «Al presidente abbiamo ribadito che restiamo in maggioranza se si realizzano le riforme riassunte nei referendum. Abolizione di Province e cda degli enti, assemblea costituente e così via. Se non ci sono le condizioni per farlo, usciamo dalla Giunta senza tanti problemi».
IL PSD'AZ Si riparla anche di un addio dei sardisti: potrebbe deciderlo il loro consiglio nazionale, domani pomeriggio a Tramatza. «Tutto è possibile», si limita a dire il capogruppo Giacomo Sanna. Lui pure ieri ha incontrato Cappellacci: il clima in realtà era buono, per cui da Tramatza potrebbe venir fuori una fiducia condizionata al governatore. Quest'ultimo continuerà le consultazioni con gli alleati (fino a un probabile vertice collegiale) per concordare un rilancio dell'azione della Giunta.
L'UDC Lasciare ai partiti gli stessi assessorati non convince Giorgio Oppi: «C'è uno squilibrio in favore del Pdl, che ha perso pezzi», avverte, «oggi la maggioranza ha 43-44 voti, e 10 sono del gruppo Udc-Fli». Saranno 11 quando il neo deputato Roberto Capelli, ora all'Api, lascerà il posto a Giuseppe Tupponi. Ma più che al numero, Oppi sembra puntare al peso delle poltrone: «L'Ambiente è praticamente tutto sull'Ente foreste, istruisce pratiche. La Pubblica istruzione è un buon assessorato, ma si può cambiare».
Il segretario centrista non conferma l'interesse per la Sanità, ma avverte: «Abbiamo anche rinunciato alla vicepresidenza, rivendicheremo assessorati confacenti alle nostre competenze. Non è che ogni cosa che passa debba finire al Pdl».
CONSIGLIO La legge elettorale, nel frattempo, è rinviata a martedì 5, dopo alcune animate discussioni in aula. A lavori sospesi, i gruppi hanno discusso soprattutto sulla quota di sbarramento per le liste: bocciata l'idea di portarla al 6% per chi va da solo e al 3 o 4 per chi è in coalizione, alla fine le due soglie dovrebbero ridursi rispettivamente al 4 e al 2,5 (se non di meno).
Giuseppe Meloni

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