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L'unione sarda. La confessione-choc: l'ho fatto io, ci ho preso gusto

IL PERSONAGGIO. Ma i gavoesi lo difendono: è una vittima

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GAVOI Pierpaolo Contu era stato interrogato dagli inquirenti il 2 novembre scorso. Il suo nome, assieme a quello di altri quattro giovani di Gavoi, veniva indicato dall'anonimo che tre settimane prima, il 12 ottobre, spedì una lettera a Graziella Dore, sorella della morta. Subito dopo, non appena il ragazzo uscì dagli uffici del commissariato e si attaccò al cellulare, cominciò l'ascolto degli inquirenti. Telefonate e messaggini. Pianti e rimbrotti. Minacce e preghiere. Confidenze e dinieghi. Pian piano la cronaca vera del delitto che per quasi cinque anni ha tenuto Gavoi col fiato sospeso si è dipanata così, sotto le orecchie dei poliziotti.
Per Pierpaolo Contu, 23 anni, Francesco Rocca era una specie di idolo. Il vedovo di Dina Dore usciva spesso col ragazzo, gli affidava commissioni e lo portava con sé persino a caccia. Non ci vuole una laurea in psicologia per capire che la personalità di un minorenne (Pierpaolo aveva 17 anni quando decise di accettare l'offerta del compaesano) può essere facilmente plasmata e schiacciata dall'autorità di un uomo più grande. Nessuno, ieri a Gavoi, aveva cattive parole per questo ragazzo. E in tanti dicevano: «Se è vero tutto ciò, Rocca ha ucciso la moglie e ha ucciso pure questo giovane».
In paese lo descrivono tutti come un bravo ragazzo. Ma, alle volte, anche gli angeli non hanno cuore. L'ho uccisa io, e ci ho pure preso gusto , riferisce Pierpaolo a un amico. Lo rifarei , aggiunge.
Dopo l'interrogatorio del 2 novembre, litigò con la fidanzata che, spinta dai parenti, decise di lasciarlo. Lui non si dava pace, tornò alla carica. Fino a quando arrivò l'avvertimento dei familiari di lei: «Non farti più vedere se non chiarisci che cosa hai combinato». Il segreto custodito per cinque anni, pian piano viene fuori. Come la prima scossa di una valanga, la lettera anonima arrivata a Graziella Dore ha scalfito il muro di omertà che circondava un ragazzino, ha riportato a galla confidenze e rivelato segreti indicibili. Le intercettazioni hanno messo a nudo mezzo paese. Le bobine hanno registrato dialoghi e sms di tante famiglie di Gavoi, compresa quella di Pierpaolo.
C'è, incisa sul disco, la conversazione tra la mamma Giovanna Cualbu, e l'ex fidanzatina del ragazzo. La donna, disperata, si confida con la giovane. Giorni dopo le invia un sms: Ricordati il segreto della tua ex suocera . Pierpaolo Contu, trasferito in una cella del carcere di San Sebastiano a Sassari, sarà interrogato lunedì prossimo. Fino ad allora, ha stabilito la Procura del Tribunale per i minori, non potrà parlare col suo difensore.
P. S.

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