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L'unione sarda. La furia di Sandy semina morte Il New Jersey la zona più colpita

Almeno 48 vittime, città sommerse. La testimonianza dei sardi

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Il peggionon è ancora passato, ma è già l'ora della conta dei danni sulla Costa orientale degli Stati Uniti, sconvolta dal passaggio dell'uragano Sandy. Dietro di sé, la “tempesta perfetta” ha lasciato 48 vittime accertate (bilancio provvisorio), decine di feriti, 8 milioni di persone senza energia elettrica, edifici scoperchiati e sventrati, allagamenti, trasporti in tilt, attività paralizzate. Una situazione catastrofica (e danni per 50 miliardi di dollari) che ha indotto il presidente Barack Obama a proclamare lo stato di emergenza, in particolare per la zona di New York, una delle città più colpite con 18 vittime (tra cui un uomo di 30 anni schiacciato da un albero), 500mila residenti al buio, linee telefoniche parzialmente funzionanti e interi quartieri finiti sott'acqua, come Lower Manhattan, sommerso da una marea di oltre 4 metri. La furia del Frankenstorm non ha risparmiato la metropolitana, mettendo fuori uso ben sette tunnel.
A raccontare all' Unione Sarda il day after seguito all'inferno di acqua e vento abbattutosi sulla Grande Mela, è Barbara Faedda , docente di Cultura dell'Italia contemporanea alla Columbia University, nata a Roma, ma originaria, per parte di padre, di Monti (in provincia di Olbia-Tempio). «Qui a New York, nella zona universitaria, le strade sono ancora deserte e coperte di rami spezzati e detriti di ogni tipo. L'ateneo ha sospeso per il secondo giorno tutte le lezioni e le conferenze e le scuole in città restano chiuse», dice Barbara. «Il passaggio di Sandy è stato tempestoso e un po' spaventoso la sera di lunedì. Gli alberi erano letteralmente piegati in due per la violenza delle raffiche. Il fiume Hudson, che scorre proprio qui vicino, aveva iniziato ad esondare addirittura già dal mattino, molto prima del passaggio dell'uragano». Scenario confermato da Giovanna Fadda , cagliaritana proprietaria del ristorante River Deli di Brooklyn: «Lunedì abbiamo tenuto chiuso il locale, ma oggi (ieri, ndr ) apriremo per cena. La gente comincia a tornare alla vita quotidiana, a parte andare al lavoro, ancora altamente sconsigliato». Qualche difficoltà di comunicazione esiste: «Molti amici, e anche mio fratello Luca, sono in zone come Nolita, in cui manca la corrente elettrica e non possono ricaricare i telefoni cellulari, oppure non possono uscire di casa perché le strade sono allagate».
Grandi problemi anche nel New Jersey, dove, oltre a black out e cedimenti, le autorità hanno dovuto fare i conti con il parziale crollo di una diga, e con i centri abitati di Monachie, Little Ferry e Carlstadt invasi da oltre un metro d'acqua. Senza contare l'allerta per il reattore 1 della centrale nucleare di Hancocks Bridge, per il quale è stato deciso lo spegnimento a scopo cautelativo dopo che quattro pompe di raffreddamento (su sei) hanno smesso di funzionare a causa dei danni provocati dal passaggio dell'uragano. Insomma, «una devastazione inimmaginabile» come l'ha definita il governatore Chris Christie, che ha riferito di intere aree completamente sommerse e di immani danni a strade, ferrovie e ponti.
Luigi Barnaba Frigoli
Sabrina Schiesaro

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