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L'unione sarda. Psd'Az, ipotesi appoggio esterno Al via la successione di La Spisa

Cappellacci incontra gli alleati: il Bilancio a Melis o a Pittalis?

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Nessuno si espone, tutti stanno coperti. È il momento della riflessione e del confronto, con l'obiettivo di rilanciare la maggioranza di centrodestra e proseguire l'avventura al Governo della Regione. Ma il malcontento è evidente sul fronte sardista.
QUATTRO MORI Oggi a Tramatza è convocato per le 16 il Consiglio nazionale del Psd'Az: non è escluso che si prendano decisioni importanti. Uscire dall'alleanza? «Non so», dice Giacomo Sanna, leader dei Quattro Mori, «il nostro è un partito imprevedibile. Ma per andare con chi?». Più probabile che il Consiglio di Tramatza opti per l'appoggio esterno alla Giunta più che per i saluti.
PROGRAMMAZIONE E LAVORO Il toto-Giunta è ufficialmente iniziato, è inutile negarlo. E, nonostante goda della difesa dei Riformatori, che giovedì hanno incontrato il presidente Ugo Cappellacci, Giorgio La Spisa è ormai prossimo a liberare gli uffici di via Battisti, dopo la sua candidatura con Scelta Civica. Al suo posto, per Programmazione e Bilancio, si parla di un tecnico: Antonello Melis, commissario della Sbs (ex bonifiche sarde), commercialista vicino a Cappellacci. Ma non è da escludere, se la scelta fosse politica, un ritorno del capogruppo Pdl Pietro Pittalis nell'incarico che fu suo dieci anni fa. Salterà anche Antonello Liori (Fratelli d'Italia), il cui posto al Lavoro verrebbe rilevato dal suo predecessore, Franco Manca. Giovedì Michele Cossa e Attilio Dedoni, coordinatore e capogruppo, hanno incontrato il governatore. Dopo una lunga discussione si è registrato un sostanziale riavvicinamento: «Cappellacci ha dato piena adesione al nostro progetto di attuare i referendum per l'abolizione delle province di nuova istituzione e per l'approvazione della proposta di legge nazionale per modificare lo statuto e abolirle del tutto», dice Cossa. «Un incontro tecnico sul tema è previsto già all'inizio della prossima settimana».
I CENTRISTI E l'Udc? Uscita tutt'altro che rafforzata dall'alleanza col Prof in Sardegna (decisa a Roma), resta critica nei confronti della Giunta anche se, dopo un incontro preliminare, Giorgio Oppi aspetta «di conoscere le idee del presidente sul rilancio dell'azione per costruire un quadro comune». Sergio Milia potrebbe essere ripescato, ma difficilmente l'Udc rivorrà Ambiente e Cultura. Questa volta potrebbe puntare più in alto: Sanità e Urbanistica sarebbero più che un'ambizione dello scudo crociato, che lunedì riunisce il comitato regionale per discutere del voto e, «in simbiosi col nazionale», del cambio del nome al gruppo consiliare.
VALUTAZIONI Il centrodestra, nonostante l'emorragia di consensi, sente di aver tenuto soprattutto al cospetto del competitor diretto, quel centrosinistra «che doveva vincere a mani basse le Politiche anche in Sardegna e che invece ha rischiato di perderle», fa notare un autorevole esponente della maggioranza: «Non è un caso che nessuno si sbraccia più per chiedere il voto anticipato».
LO SCENARIO Il perché sta nelle cose, come spiega Mario Floris (Uds): «Grillo batterebbe pure il centrosinistra», non solo il centrodestra. E, a proposito di azzeramento della Giunta, è sempre Floris - di cui è data in forse la conferma agli Affari generali per via dell'alleanza con l'Upc, forza di centrosinistra - a dire: «Qui si parla come se nulla fosse accaduto, come se i consensi delle forze principali non fossero stati erosi dal M5S. L'alleanza con l'Upc è di natura tecnica: le piccole forze possono sopravvivere solo coalizzandosi».
I DIRIGENTI E se martedì il governatore ha convocato a Villa Devoto il gruppo Pdl (il capogruppo Pittalis si dice «fiducioso in una rapida ricomposizione del quadro»), resta aperto il nodo dei dirigenti. L'azzeramento della Giunta sembra essere preliminare a quello dei vari responsabili di settore. In viale Trento i bene informati danno a rischio Antonio Mauro Conti (Beni culturali e Sport), Edoardo Balzarini (Lavori pubblici), Franco Sardi (Programmazione) e Gianluca Calabrò, se alla guida della Sanità dovesse tornare l'Udc.
Lorenzo Piras

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