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L'unione sarda. Arrivano i “grillini”: stipendio ridotto a 2.500 euro netti

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PALERMO C'è il tecnico informatico che lavora per gli uffici giudiziari delle Corti d'appello di Palermo e Caltanissetta, l'ingegnere elettronico che fa la spola con Londra per il gruppo Bombardier, il docente di commedia dell'arte, il giovane imprenditore che si occupa di dolci per l'azienda di famiglia. Comunicano via Skype, attraverso Facebook e Twitter. Non hanno bandiere e kefiah, la rete col meetup è il loro vangelo. Si incontrano nei circoli che negli ultimi quattro anni sono sorti all'interno di botteghe, negozi e appartamenti privati. Ecco il variegato mondo dei grillini appena eletti all'Assemblea siciliana. Il più antico Parlamento d'Europa si appresta ad aprire le porte ai 15 cinquestelle, il gruppo numericamente più consistente, che all'appellativo di onorevole preferiscono quello di cittadino e che hanno intenzione di girare per Palazzo dei Normanni, dimora giovanile di Federico II, «armati di webcam». E non importa se il regolamento parlamentare lo vieti perché lo scopo è quello di riprendere sedute e riunioni parlamentari per pubblicare tutto on line.
STIPENDI RIDOTTI Arrivano in Parlamento con la dottrina di Grillo, fatta di lotta agli sprechi e progetti eco-sostenibili. «Come prima cosa rinunceremo a benefit e contributi vari e ci ridurremo l'indennità a 2.500 euro netti», dice Giancarlo Cancelleri, portavoce del movimento, terzo nella corsa a governatore della Sicilia. «Il resto delle somme finirà in un fondo, la Ragioneria ci ha spiegato che si può fare anche se non è chiaro ancora in quale capitolo del bilancio saranno appostate queste risorse».
«RESOCONTO OGNI SEI MESI» Al momento di entrare nelle liste del M5S, i candidati all'Ars hanno firmato un documento, “La voce del movimento”, che, sottolinea Cancelleri, «non sono dimissioni in bianco, sarebbe anticostituzionale». «Ogni sei mesi - spiega - i deputati eletti dovranno presentarsi alle assemblee provinciali per fare una relazione sul loro operato e per acquisire progetti e proposte». Se per l'assemblea il deputato ha operato male «ci sarà una votazione e se sarà negativa l'eletto dovrà dimettersi». «Se non lo fa», aggiunge Cancelleri, «il movimento lo butta fuori, perché il M5S deve essere preservato». Duri e puri, insomma, e niente inciuci. «In Sicilia siamo primi con il 14,7% dei voti, contro il 13,5% del pdmenoelle e il 12,9% del Pdelle», esulta Beppe Grillo nel suo blog. Gli fa eco Luca Cordero di Montezemolo: «Se Grillo ha questo successo nella politica c'è qualcosa che non va. E dobbiamo intervenire».

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