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L'unione sarda. La Barracciu a un passo dall'Europa

PD. Dovrebbe prendere il posto a Strasburgo del siciliano Crocetta: ma forse non accetterà

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Come capita a certe squadre di calcio, Francesca Barracciu è a un passo dalla zona Uefa (intesa come l'ingresso in Europa) e si chiede se ne valga la pena. Effetti collaterali del voto siciliano: Rosario Crocetta, neogovernatore, dovrà lasciare il suo seggio da europarlamentare. E la prima dei non eletti del Pd nelle isole, alle Europee del 2009, è proprio lei, la vicesegretaria regionale dei democratici.
I DUBBI Sarebbe il secondo sardo a Strasburgo (c'è già Giommaria Uggias dell'Idv), ma non è detto che accetti. Per molte ragioni. Quando lunedì si è saputo della vittoria di Crocetta, Francesca Barracciu è stata raggiunta da telefonate e sms in gran numero. Ma più d'uno esprimeva, con le congratulazioni, un invito più o meno esplicito: non andare, continua il tuo impegno politico in Sardegna.
Lei per un po' si è isolata spegnendo il cellulare, poi ha contattato i suoi principali punti di riferimento nel partito. Ieri ha iniziato a informarsi su alcuni aspetti, come la tempistica con cui Crocetta dovrebbe lasciare il seggio europeo: tra insediamento e dimissioni trascorrerà almeno un mese. Non è neppure del tutto escluso che il presidente eletto rinunci a formare la Giunta, visto che non dispone di una maggioranza: anche se la sensazione è che vada comunque avanti per qualche mese, cercando voti esterni alla sua coalizione.
IL COMMENTO Perciò finora Barracciu ha limitato la sua reazione ufficiale a considerazioni molto prudenti: «Bisogna attendere l'iter dell'insediamento definitivo di Crocetta», ha detto ieri la consigliera regionale, «userò questo tempo per valutare la situazione. Non da sola ma insieme ai militanti e al partito, per prendere la decisione più utile per la Sardegna».
Il dubbio (di molti, non solo della diretta interessata) è che un salto all'Europarlamento risulti poco produttivo, come risultati politici. Tra una cosa e l'altra, Barracciu non occuperebbe il nuovo seggio fino agli inizi del 2013. Le elezioni europee saranno a maggio-giugno 2014. Al netto della campagna elettorale, resta un anno o poco più di lavoro. E in tutte le legislature l'ultimo anno serve a portare a compimento le iniziative già intraprese, raramente ad avviare nuovi progetti.
Dal punto di vista dei destini personali della numero due del Pd, invece, entrano in gioco le voci che la vedono candidata alla Camera, o addirittura alla presidenza della Regione nel febbraio 2014. Certo, non è neppure facile dire no a cuor leggero alla possibilità di avere a Strasburgo un secondo rappresentante dell'Isola, penalizzata - come probabilità di successo dei suoi candidati - dalla legge elettorale per le europee, che inserisce la Sardegna nel collegio della Sicilia più popolosa.
NEL 2009 Non a caso Uggias è arrivato in Europa grazie alle rinunce degli eletti Idv, volute da Di Pietro proprio per non tagliare fuori l'avvocato gallurese e con lui tutti i sardi. La stessa Barracciu nel 2009, malgrado il bel successo delle 116mila preferenze (la più votata nell'Isola, anche più di Berlusconi), era rimasta in realtà assai staccata da Crocetta e Rita Borsellino.
Giuseppe Meloni

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