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L'unione sarda. Strade bloccate, camionisti in rivolta

Traffico pesante vietato sulla 131, stop anche a Borore: viaggi più lunghi e maggiori costi

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Autotrasportatori sull'orlo di una crisi di nervi, dopo la chiusura della Provinciale che da Ottana porta a Borore. La goccia che fa traboccare il vaso. Quattro mesi fa su disposizione dell'Anas era stato interdetto al traffico pesante il tratto Nuoro-Abbasanta della 131 in direzione Cagliari e Oristano, con i camion dirottati sulla strada interdetta ai mezzi pesanti l'altro ieri per urgenti lavori, con gravi conseguenze in termini di disagi e perdite economiche. Così la misura è ora colma per gli operatori che da Ottana, Orani, Pratosardo, e Orosei trasportano merci e materie prime ai porti di Oristano e Cagliari e viceversa che ora stanno valutando addirittura la proposta di bloccare la Carlo Felice per farsi ascoltare.
PROTESTE INUTILI Da novembre infatti autisti e padroncini continuano a segnalare le difficoltà dovute all'allungamento del percorso cui sono stati costretti in seguito alla decisione dell'Anas di vietare il transito a tir e cabinati. I loro reclami due mesi fa erano approdati a Cagliari, in un tavolo di confronto tra Oriele Fagioli, direttore regionale Anas, dirigenti nuoresi di Confindustria, sindacati e rappresentanti provinciali e regionali della polizia stradale. Gli autotrasportatori, rappresentati da Paolo Fadda, avevano proposto all'Anas soluzioni alternative. Lettera morta. L'ente tace e non risolve la questione sulla 131 e ora arriva lo stop della Provincia sulla Ottana-Borore. «Non è più tollerabile questo atteggiamento», sbotta Fadda della Me.Ba. srl di Orani, specializzata nel settore estrattivo, dirigente Confindustria «ci hanno liquidato come niente. Come se ci stessimo lamentando così tanto per fare. E invece noi da quattro mesi facciamo 40 chilometri in più a ogni viaggio, spendendo un patrimonio in carburante e mettendoci il doppio del tempo. Abbiamo ridotto la produzione del 50 per cento. E adesso con l'ulteriore blocco della Provinciale 33 siamo costretti a passare per Bolotana e Tossilo. Lasciamo immaginare cosa significa, visto che quell'arteria è già congestionata di suo. Avevamo proposto al capo compartimentale Anas perlomeno di limitare il traffico pesante a una sola delle due direzioni, per avere un po' di respiro. Non si sono degnati di dirci né sì né no».
MAGGIORI COSTI Infuriato, a dir poco, lo è anche Cristiano Oggianu, titolare dell'omonima società di trasporti: «Non bastavano i problemi pregressi», osserva, «stiamo spendendo un occhio della testa da quando dobbiamo fare il giro largo. Senza contare che siamo quotidianamente in trincea, viste le condizioni della viabilità. Dissesti ovunque, e la crisi che inibisce il rinnovamento del parco macchine che quindi è sempre più vecchio. Ci mancavano solo i bastoni tra le ruote dell'Anas. Quel tragitto ogni giorno lo percorrono almeno 200 camion».
LAVORI INFINITI Affianco ai camionisti scende in campo anche Roberto Bornioli, presidente di Confindustria che non si fida dei tempi indicati per ultimare i lavori: «C'è il pericolo che il cantiere si protragga per buona parte dell'anno. È quanto mai urgente che le autorità competenti valutino, come promesso, soluzioni alternative al blocco totale in modo da alleggerire i disagi a carico delle imprese».
Francesca Gungui

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