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L'unione sarda. Le rinnovabili raddoppiano

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COLDIRETTI. In crescita nelle campagne la produzione da fonti alternative
Le rinnovabili raddoppiano
L'energia rinnovabile inizia a mettere radici anche nell'agricoltura sarda. Secondo un report di Coldiretti, fra il 2010 e il 2012, nell'Isola gli impianti (idroelettrico, solare, eolico, biogas e biomasse) sono raddoppiati, passando da 7690 a 14.700 unità, il che equivale a una energia prodotta di 2,4 gigawatt. Due anni fa 12 centrali appartenevano al settore delle bioenergie, 17 erano idrauliche e 31 eoliche. Il grosso della fetta era del fotovoltaico con 7630 impianti. «Oggi il rapporto è rimasto pressoché identico, anche se le bioenergie stanno prendendo sempre più quota», commenta Luca Saba, direttore regionale di Coldiretti Sardegna.
IL PIANO NAZIONALE Resta ancora molto da fare. «La Sardegna ha grandi potenzialità», prosegue Saba. «Attualmente contribuiamo al Pil nazionale solo per il 3%. Ma è il Governo che sottovaluta il ruolo dell'agricoltura nella produzione di energia da fonti rinnovabili. Il piano nazionale stima che per il 2020 le rinnovabili produrranno 5,6 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio. Noi invece», sottolinea il direttore regionale di Coldiretti, «pensiamo che in Italia si possa arrivare fino a 15,8 milioni, proprio grazie agli impianti nati, e che nasceranno, nei campi». Saba ritiene che il contributo delle agroenergie, sul bilancio energetico nazionale, possa arrivare all'8% del totale. Tutto a vantaggio di una riduzione delle emissioni di anidride carbonica, pari ad almeno 26,3 milioni di tonnellate all'anno.
LA SPECULAZIONE «Il sistema incentivante», incalza il direttore regionale di Coldiretti, «ha richiamato ingenti investimenti di natura finanziaria. Il rischio dunque è quello di una speculazione su larga scala che sottrae superficie coltivabile e devasta il territorio. Per questo», continua Saba, «è indispensabile un modello che faccia emergere la differenza tra i grandi impianti di natura speculativa e industriale e quelli rispondenti alle esigenze dei territori. È insomma necessario», precisa il direttore di Coldiretti, «puntare su una filiera energetica corta che veda gli impianti finanziati in funzione della loro utilità territoriale».
I COSTI In Sardegna poi esiste il problema del costo dell'energia. «Un nodo», ribatte Saba, «che rappresenta, assieme alla continuità territoriale delle merci e alla infrastrutturazione, una delle sfide più importanti per garantire un futuro alla nostra Isola». Su questo fronte le energie rinnovabili possono fare molto. «Per esempio», conclude Saba, «possono abbattere la spesa energetica per un'azienda agricola almeno del 10%, riducendo lo svantaggio competitivo rispetto ai concorrenti della Penisola». ( lan. ol. )

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