Partecipa a labarbagia.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

La nuova sardegna. La Coldiretti interprovinciale lancia l’allarme: troppe le anomalie ai danni dei pastori

Condividi su:

di Luciano Piras wNUORO È una vera e propria corsa alla stipula dei contratti del latte, quella scattata in queste settimane, per poter accedere ai benefici del bando per la diversificazione produttiva previsti all’art. 7 della legge regionale 15/2010. «E già si registrano inquietanti anomalie che vedono gli allevatori parte lesa» è l’allarme lanciato dalla Coldiretti Nuoro-Ogliastra. Perciò, l’associazione di categoria, invita gli allevatori a fare molta attenzione sui contratti che vengono sottoscritti e «a presentarli nei nostri uffici per verificarne la regolarità» sollecita Simone Cualbu, presidente della federazione interprovinciale. «Mentre lo scorso anno sono nate le cooperative promosse dagli industriali del latte, sempre in funzione della legge 15/2010 – sottolinea –, quest’anno abbiamo un proliferare di contratti che pur riportando in intestazione “Contratto per la fornitura di latte ovino e diversificazione produttiva” richiedono all’allevatore una fornitura di almeno 20mila litri di latte, poiché prevista dal bando, ma senza specificarne il prezzo di vendita». Un clamoroso caso di accaparramento di latte da parte degli industriali locali che, evidentemente – mette in guardia la Coldiretti di via De Gasperi –, vogliono evitare «quando successo lo scorso anno quando diversi gruppi del Nuorese decisero di conferire il latte a un unico fornitore facendo mancare dalla piazza sarda oltre 20 milioni di litri di latte ovino». «Certi eventi – prosegue Cualbu –, confermano che il nostro latte è sempre più prezioso per le industrie isolane, a differenza di quanto sostenuto da qualcuno, e le prime quotazioni, che danno il latte ovino sardo in ulteriore rialzo rispetto allo scorso anno, ne sono una ulteriore prova». «Il fenomeno dei contratti di fornitura senza prezzo – continua Aldo Manunta, direttore della stessa Coldiretti Nuoro-Ogliastra –, trova nell’entrata in vigore dell’art. 62 del decreto del 24 gennaio 2012 un ottimo antidoto. Infatti – spiega Manunta –, dopo l’iter delle modifiche e dei decreti ministeriali attuativi, i contratti stipulati dagli allevatori dovranno indicare la durata, la quantità, la caratteristica del prodotto, il prezzo e la modalità di consegna e di pagamento. In caso contrario non saranno validi. La proroga concessa fino al prossimo 31 gennaio per la presentazione delle domande di cui all’art. 7 permetterà quindi a tutti gli industriali “sbadati” l’adeguamento alle nuove norme che, tra le altre cose, vietano di stipulare contratti che prevedano prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione». «Vigileremo – proseguono il presidente Cualbu e il direttore Manunta – sulla corretta applicazione delle disposizioni di legge, a tutela degli allevatori, fino ad oggi vittime impotenti di una ingiusta debolezza contrattuale che il sistema isolano vorrebbe mantenere anche utilizzando l’arma dello screditamento delle iniziative portate avanti dagli allevatori aderenti alla Coldiretti sarda, rei di aver spuntato lo scorso anno un prezzo “non in linea” a quello isolano». Dopo ormai due anni dall’entrata in vigore della legge regionale 15/2010, concludono Simone Cualbu e Aldo Manunta, «per quanto riguarda le misure destinate ai pastori, si sta dimostrando come uno strumento più a vantaggio degli industriali che degli allevatori ed il bando sulla diversificazione, che peraltro potrà avere al massimo 1.000 beneficiari per ogni annualità, ne è una ulteriore dimostrazione» chiudono i vertici della Coldiretti nuorese-ogliastrina.

Condividi su:

Seguici su Facebook