Una bocciatura senza appello. Le indiscrezioni sulla manovra finanziaria non soddisfano e preoccupano i rappresentanti di Province e Comuni. Il primo campanello d'allarme è scattato con l'ipotesi di un taglio di 50 milioni di euro al Fondo unico per gli enti locali che Gianfranco Ganau, presidente del Consiglio delle Autonomie locali (Cal), ha definito «un vero e proprio scippo». Non cambia i toni il presidente dell'Unione delle province sarde (Ups), Roberto Deriu che, in occasione dell'assemblea di ieri, ha definito la Finanziaria «uno spot elettorale privo di un disegno di ripresa economica». Entrambi hanno chiamato in causa il Consiglio regionale per «modificare il testo».
UPS Le notizie sulla Finanziaria sono arrivate dopo l'incontro tra il neo assessore della Programmazione, Alessandra Zedda, e il rappresentante dell'Ups, Ignazio Congiu. Preso atto dei contenuti del documento, Roberto Deriu ha espresso disapprovazione per una manovra che «butta i soldi dando sussidi a pioggia e continuando in un sistema clientelare». Deriu ha ribadito il ruolo delle Province come «canali di spesa più adeguati rispetto alla Regione che, invece, sta affondando gli unici strumenti anti-crisi della Sardegna». Polemica, inoltre, sul credito che le amministrazioni provinciali sarde vantano nei confronti della Regione: «Abbiamo i cantieri bloccati: mancano 30 milioni anticipati dalle Province». A finire nel mirino è l'impianto complessivo della manovra frutto di «una politica dissennata che non propone provvedimenti strutturali».
CAL Dopo aver usato parole di fuoco per commentare le scelte della Giunta, Ganau ha sottolineato le «conseguenze gravissime», ribadendo che a farne le spese saranno «i cittadini prima ancora che i Comuni e le Province». Il presidente del Cal, inoltre, ha evidenziato come «la decisione di colpire le istituzioni locali sia in contro tendenza rispetto alle richieste di aumentare il Fondo unico per sopperire ai tagli da parte dello Stato».
Matteo Sau