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L'unione sarda. Nuova liquidità per le aziende

Con lo sblocco dei crediti vantati verso la pubblica amministrazione

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Se l'intesa tra i commissari Ue all'Industria, Antonio Tajani, e agli Affari economici, Olli Rehn, andasse in porto, le imprese sarde potrebbero ripartire. L'input di Bruxelles per il pagamento dei debiti della Pubblica amministrazione, grazie a una maggiore flessibilità di queste spese su deficit e debito pubblico, rappresenterebbe infatti un'iniezione di fiducia per investimenti e nuova occupazione. Ne sono convinti aziende e sindacati che ricordano come i debiti della Pa in Sardegna - 9,3 miliardi di euro - siano ormai diventati un fardello insopportabile.
IL SINDACATO «Con un'economia in crisi, la Pubblica amministrazione deve essere il soggetto più virtuoso di tutti», commenta Enzo Costa, segretario generale della Cgil sarda. «D'altra parte, oltre il 70% del Pil sardo arriva dai servizi erogati dalla macchina pubblica. È quindi chiaro che sbloccare i pagamenti significa rimettere in moto l'economia».
LE IMPRESE «Oggi è fondamentale riuscire a liberare gli enti locali dagli obblighi del Patto di stabilità», spiega Francesco Porcu, segretario regionale della Cna. «Soprattutto per l'edilizia e l'impiantistica in generale, settori che lavorano tanto con il pubblico e che per i mancati pagamenti hanno dovuto chiedere ulteriori prestiti alle banche». Secondo Porcu, però, i pagamenti della Pa sono solo un tassello del puzzle. «Oggi la pressione fiscale su imprese e lavoratori è insostenibile. Dobbiamo alleggerire questo peso, spostando la tassazione sulle rendite finanziarie». Sulla stessa linea Francesco Lippi, numero uno di Confapi Sardegna: «Non è più possibile che le imprese finanzino lo Stato. Lo sblocco è fondamentale, così come la certezza che gli errori del passato non si commettano di nuovo».
IL FONDO Per tamponare l'emergenza di liquidità delle imprese, commenta Lippi, «la Regione ci ha confermato che sta mettendo a punto un fondo da 15 milioni di euro necessario per pagare gli interessi alle banche, le quali, sotto forma di finanziamenti, anticipano alle aziende i mancati pagamenti degli enti locali».
Sul tema è intervenuto anche il consigliere regionale del Pd, Cesare Moriconi, primo firmatario di una proposta di legge finalizzata all'agevolazione dell'accesso al credito delle imprese verso la Pubblica amministrazione: «Occorre che il Consiglio regionale legiferi urgentemente lo stanziamento di un fondo sufficiente a eliminare la vergogna dei ritardati pagamenti alle imprese, conseguenza dei meccanismi del Patto di stabilità. Senza liquidità, le imprese non potranno sostenere alcuna sfida di mercato».
Lanfranco Olivieri

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