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L'unione sarda. Berlusconi, è l'ora della tregua

Il Cav: no all'antimontismo. E scrive il nuovo schema del Pdl

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ROMA Mario Monti dorma sonni tranquilli. Silvio Berlusconi depone le armi e annuncia la tregua: il Pdl «non farà una campagna elettorale contro il premier». Resta il giudizio di condanna del Cavaliere per un'Unione europea succube di una Germania egoista che ha causato «una spirale recessiva da cui bisogna uscire al più presto».
LA TREGUA DEL CAVALIERE Una nuova mossa a sorpresa, quella di Berlusconi, contenuta nell'ultimo libro di Vespa che lo ha intervistato il 29 ottobre, giorno del responso siciliano e a soli due giorni dal grido di guerra lanciato da villa Gernetto all'indirizzo di Palazzo Chigi. È accaduto che dopo l'editto di Lesmo, Berlusconi si sia messo da solo politicamente nell'angolo, senza peraltro mietere grandi consensi. Nessun effetto-Grillo, dunque, come hanno rivelato anche i sondaggi che continuano a dare l'ex premier in caduta libera. «Fino a quattro mesi fa - riferisce un parlamentare del Pdl - Berlusconi stava al 15% ma negli ultimi quattro mesi è precipitato al 6%».
NO ALL'ANTIMONTISMO Non pare dunque sia quella dell'antimontismo la strada da battere, perché non incrocia quella dell'antipolitica intercettata per ora solo da Grillo. Ma Berlusconi non si arrende. E vuole scovare quel filone d'oro del nuovo, da offrire all'elettorato di primavera. Ci pensa giorno e notte ma anche ai pasti. Come testimonia quel tovagliolo di raso rosa lasciato al ristorante di Montecatini al termine della cena (tre giorni fa).
LO SCHEMA ELETTORALE L'assillo del Cavaliere è su quel pezzo di stoffa: uno schema elettorale (intitolato la «prossima campagna elettorale») raffigurante una sorta di piano cartesiano con la scritta “nuovo-vecchio” sull'asse delle ordinate e “pulito-sporco” sull'asse delle ascisse. Ricongiungendo poi le estremità di «nuovo» e di «pulito», il risultato che ne ha ricavato Berlusconi è stata una percentuale da sogno: 50%. Facile da immaginare, difficile da realizzare senza una strategia vincente. Per questo l'ex presidente del Consiglio - riferiscono nel Pdl - gioca tutte le carte, anzi le sue liste, anche in contemporanea.
LE AMAZZONI Per ora si parla di tre liste: il partito delle «amazzoni» (capeggiato dalla Santanchè e che riunisce le fedelissime dell'ex premier), il ritorno dell'amata Forza Italia e poi, anche per disturbare l'attivismo dei centristi, un partito degli imprenditori.

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