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l'unione sarda. «Di Pietro al Colle» La sparata di Grillo fa litigare l'Idv

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ROMA La trasmissione Report provoca nell'Idv lo stesso effetto di uno tsunami. Da domenica scorsa, infatti, da quando gli inviati di Milena Gabanelli hanno fatto i conti in tasca al leader Antonio Di Pietro, nulla è più come prima. Dopo un ufficio di presidenza durato 48 ore, nel quale si fa autocritica e ci si prepara a una fase congressuale, ieri sono arrivate le onde anomale. La prima, in ordine di tempo, è l'intervista di Di Pietro a Il Fatto, in cui il leader dell'Idv dà per morto il partito e paventa il rischio di restare fuori dal Parlamento alle prossime elezioni. E la seconda è quella che provoca Grillo, lanciando dal suo blog l'idea di Di Pietro al Quirinale.
LA PROVOCAZIONE «È un uomo onesto», scrive il leader del M5S, «con la schiena dritta», che in questi ultimi anni «è stato l'unico in Parlamento a opporsi al berlusconismo» e pertanto è l'uomo giusto per diventare presidente della Repubblica. Sul web si scatena la bagarre e dipietristi e grillini se le suonano di santa ragione. Ma soprattutto si scavano solchi nell'Idv. Il primo a risentirsi è il capogruppo alla Camera Massimo Donadi, da sempre il più critico con il lato movimentista di Di Pietro. Lui fa due più due tra l'intervista del leader e la dichiarazione di Grillo e definisce una «presa in giro» la riunione fiume dell'ufficio di presidenza. «Di Pietro», afferma Donadi, «con gesto assai poco nobile si era già cucito una tela per conto proprio. Se la sua idea è quella di uccidere l'Idv per andare con Grillo, bene, faccio i miei auguri a tutti e due, ma è chiaro che la storia del partito di Antonio Di Pietro finisce qui. Basta con i partiti dalle figure carismatiche», prosegue, «si ricominci con persone magari non conosciute, ma che abbiano voglia di fare una vera politica per salvare il Paese».
DI PIETRO AL QUIRINALE Molti altri parlamentari si sono comunque stretti attorno al leader. Ma è Grillo quello che gli lancia un'ancora, sebbene molti vi leggano una sorta di omicidio politico: «Ha allevato, forse consapevolmente, piranha e squali che pensava di tenere a bada e che ora mostrano le loro fauci - scrive Grillo nel blog - però in questi lunghi anni di inciucio tra il Pdl e il Pdmenoelle, senza di lui, in Parlamento si sarebbe spenta anche l'unica flebile luce rimasta accesa. Avrà anche un caratteraccio - insiste - ma ha la schiena dritta e dobbiamo dirgli ancora grazie per aver raccolto le firme per il referendum. Per me sarebbe l'uomo giusto per il Quirinale».

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