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L'unione sarda: Due paesi uniti dal dolore per dire addio all'amico Roberto

Il funerale del commerciante morto nell'incidente sull'Orientale sarda

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Procede lento il corteo funebre, come se volesse rimandare l'ultimo saluto a Roberto Piroddi e trattenerlo ancora per un po'.
La chiesa di Sant'Andrea a Tortolì non può contenere le migliaia di persone accorse da tutta la provincia (e non solo) per accompagnare il parente, l'amico e il collega nel triste e ultimo viaggio.
Da venerdì sera la casa dell'imprenditore ha accolto una processione infinita di gente che ha voluto portare conforto alla moglie Rosa e alle figlie Stefania ed Elena, di appena 13 anni. «Un fulmine a ciel sereno. Era una persona buona, laboriosa e sempre disponibile. Una grande perdita per tutti noi», commenta chi lo conosceva bene.
LA TRAGEDIA Roberto Piroddi, quarantanove anni, è stato strappato alla vita venerdì, in un caldo pomeriggio d'autunno. La Mercedes sulla quale viaggiava insieme al padre Lorenzo (76 anni) e alla madre Adelina Podda (68) si è schiantata ad alta velocità sul trattore condotto da Giovanni Lai, 66 anni di Jerzu, sull'Orientale sarda, nei pressi di Tertenia. Insieme a Roberto Piroddi è morta la madre Adelina. Una famiglia distrutta dal dolore che ora prega per la salvezza del padre Lorenzo. Gravi anche le condizioni di Giovanni Lai.
IL RITO FUNEBRE Sono da poco scoccate le diciassette quando la bara in legno chiaro, ricoperta da rose rosse, fa ingresso nella concattedrale.
Ad accoglierla il parroco don Mario Mereu che ha celebrato con i diaconi Mario Pinna (cognato della vittima) e Gesualdo Pusceddu. Nei primi banchi Rosa, Stefania ed Elena: non distolgono mai lo sguardo dal feretro. La figlia maggiore abbraccia la madre, le dà sollievo con un ventaglio e la incoraggia. La vedova si occupa della figlia minore, del suo dolce viso che si riga di lacrime, di quello sguardo smarrito.
L'OMELIA Una funzione semplice e toccante quella di don Mereu. «Tutto ciò che ci viene donato da Dio, nel bene e nel male, lo dobbiamo affrontare con la fede. Dobbiamo sempre fidarci del Signore, soprattutto nei momenti del dolore».
Il sacerdote, visibilmente commosso, rincuora la famiglia esortandola alla fede. Le lacrime accompagnano le parole del prete: «In paradiso non c'è tristezza ma gioia e felicità. Roberto ci sta guardando dal cielo e gradisce la vostra presenza e le vostre preghiere».
I parenti, con compostezza e dignità, seguono la commemorazione e partecipano all'assemblea. Durante il segno della pace si avvicinano alla bara per una carezza simbolica al loro caro. Rosa scuote la testa, dice «no». Non ci crede, vorrebbe che si trattasse solo di un brutto sogno. Al termine, il corteo sfila lento dietro il carro funebre. In cimitero resta solo il triste rito della sepoltura, niente condoglianze per la famiglia stremata dal dolore.
GLI OMAGGI In chiesa, l'intera amministrazione comunale. Centinaia i mazzi di fiori sul sagrato, tra cui una corona donata dai colleghi commercianti di via Monsignor Virgilio, che durante la messa hanno abbassato le serrande in segno di lutto.
Giovanna Falchetto

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