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L'unione sarda. Ammortizzatori «Questi fondi non bastano»

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Peggiora la crisi del lavoro in Sardegna e cresce la preoccupazione da parte dei segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Marinora De Biase, Giovanni Matta e Elisabetta Sorgia, che, ieri mattina, hanno incontrato il neo assessore al Lavoro, Mariano Contu. Durante la riunione, sono emersi dati preoccupanti sull'aumento delle richieste di sussidi che, secondo una prima stima, potrebbero arrivare, quest'anno, a quota 40 mila. I rappresentanti sindacali hanno chiesto all'assessore e alla Giunta «un impegno immediato per affrontare un'emergenza sociale». C'è, però, una buona notizia che riguarda il trasferimento delle risorse per pagare i 5 mila sussidi rimasti inevasi nel 2012.
CIFRE Alla fine di marzo agli uffici dell'assessorato sono arrivate 16.727 richieste di cassa integrazione in deroga e 11.251 di mobilità. All'aumento della domanda non corrisponde una copertura finanziaria adeguata, almeno secondo quanto hanno evidenziato i sindacati, convinti che «sia a rischio la tenuta sociale dell'isola». La cifra ipotizzata nel bilancio regionale si aggira intorno ai 40 milioni di euro, «inferiore rispetto al debito accumulato con l'Inps che è di 59 milioni», spiegano i segretari. Delusione anche da Roma poiché «a fronte di un impegno complessivo di circa un miliardo, alla Sardegna spetterebbero tra i 50 e 70 milioni», hanno evidenziato De Biase, Matta e Sorgia, «la somma è insufficiente a coprire il fabbisogno del 2013 e bisogna chiedere al Ministero l'incremento delle risorse».
IMPEGNI L'attività dei sindacati, nell'immediato futuro, si concentrerà sulla richiesta di «monitorare le procedure sugli ammortizzatori sociali e la disponibilità di risorse». Le organizzazioni hanno, inoltre, evidenziato il problema dei lavoratori della formazione professionale che «rischiano di non avere la cassa integrazione in scadenza a giugno». (mat. s.)

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