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L'unione sarda. Enti da tagliare? Più tardi

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Il taglio delle Province può aspettare: il disboscamento degli enti non sarà contenuto nella Finanziaria ma in un provvedimento-parallelo. Lo ha deciso la commissione Bilancio del Consiglio regionale dove ieri è iniziato l'iter procedurale della Manovra. Oggi sarà sentito l'assessore competente Alessandra Zedda. C'è già aria di scontro. L'organismo ha accolto il documento degli uffici della presidenza del Consiglio stralciando almeno il 60% della Manovra così come è stata trasmessa dalla Giunta. Le stesse norme potrebbero esser contenute in un collegato da presentare contestualmente alla Finanziaria e che arriverebbe in Aula a maggio. Il Pdl, però, punta a recuperare alcune delle norme definite «intruse», in particolare quelle sull'azzeramento o riduzione dei consigli di amministrazione di enti, agenzie e società partecipate. «Lanciamo un appello al senso di responsabilità delle opposizioni - ha spiegato il capogruppo Pdl, Pietro Pittalis -: è una Manovra che contiene azioni sulle politiche del lavoro, sviluppo». Secondo il vicepresidente della commissione, Franco Sabatini (Pd), «La Finanziaria è molto fumosa, avremmo bisogno di misure efficienti ed efficaci».
Lo stralcio delle norme-risparmio ha scatenato la reazione dei Riformatori: «Con la decisione presa dalla presidenza è stato portato a termine l'ennesimo attacco ai referendum del 6 maggio 2012. Uno schiaffo ai sardi». Così il capogruppo Attilio Dedoni. In serata Claudia Lombardo, presidente del Consiglio regionale, ha replicato: «Non è corretto scaricare sulla commissione la responsabilità di scelte della Giunta, sbagliate in partenza, in quanto mirate a inserire in legge finanziaria provvedimenti che necessitano di un progetto di legge autonomo».

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